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Ue, Gentiloni gela l'Italia sul futuro del patto di stabilità

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Nonostante le pressioni del governo italiani per una maggiore flessibilità, invocata in particolare dal ministro Crosetto, l’Unione europea non fa sconti sul patto di stabilità, sospeso per via della pandemia Covid. “Abbiamo deciso di sospendere le regole del patto di stabilità il 17 marzo del 2020, dopo la dichiarazione della pandemia. Le abbiamo prolungate abbastanza facilmente nel 2021, con qualche discussione nel 2022, con molte discussioni nel 2023. Non le prolungheremo nel 2024” l’annuncio del commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, che ha incontrato la stampa a margine del Forum Ambrosetti di Cernobbio.

 

 

“Dobbiamo trovare - ha spiegato Gentiloni - entro la fine dell’anno una intesa sulle regole fiscali, sul patto di stabilità e di crescita. Sono soddisfatto del fatto che i governi stiano lavorando sulla base della proposta della commissione e sono ottimista, se volete per necessità, che sia possibile trovare una intesa entro la fine dell’anno. Confido anche nel lavoro che farà e sta facendo la presidenza di turno spagnola”.

 

 

Secondo l’ex premier italiano “un mancato accordo e quindi un ritorno alla situazione precedente da un lato metterebbe in luce le difficoltà delle regole precedenti. Ne abbiamo parlato per due o tre anni del fatto che queste regole pur avendo degli elementi certamente utili, positivi e da confermare, non sono riuscite né a promuovere la crescita né a ridurre sostanzialmente il debito, quindi riproporle non sarebbe sicuramente ideale. Contemporaneamente - ricorda ancora Gentiloni - la presidente Christine Lagarde ci ricorda spesso che raggiungere questa intesa è fondamentale anche nella valutazione complessiva che la Bce fa della situazione dei mercati e questo credo anche è uno dei motivi aggiuntivi per cui bisogna lavorare con grande spirito di responsabilità per trovare un’intesa”. 

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