Migranti, Gentiloni bacchetta il suo Pd: "Non soffi sul fuoco"
Paolo Gentiloni, commissario europeo all'Economia, bacchetta il Pd sulla comunicazione riguardo ai migranti, in particolare ritiene che al partito di Elly Schlein, che è anche il suo, "non convenga soffiare sul fuoco dei flussi migratori anche oggi che c’è la destra al governo". Negli ultimi mesi, infatti, la segretaria e i parlamentari dem hanno attaccato l'esecutivo perché non l'alto numero di migranti che stanno sbarcando sulle nostre coste. Tra l'altro, molti sindaci dem del centro e del nord d'Italia si stanno lamentando perché non sono disposti ad accoglierne altri, nonostante l'appello a tenere aperti i porti sbandierato solo fino a quando il carico maggiore restava sulle spalle di Sicilia e Calabria.
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Gentiloni, intervenuto alla Festa dell’Unità a Ravenna rivendica "l’attività svolta dal mio governo nel 2016, 2017, 2018 nel gestire i flussi migratori con la collaborazione anche difficile, ad esempio in Libia. Lo abbiamo fatto fino in fondo? Direi di no. Abbiamo ottenuto risultati anche notevoli e ringrazio Marco Minniti (allora ministro dell'Iterno, ndr), una parte del programma di moltiplicare la presenza delle Nazioni Unite in Libia l’abbiamo cominciata, ma i governi dopo il nostro non l’hanno finita. Il fenomeno - aggiunge l'ex premier oggi commissario Ue - va reso il più possibile legale; di migranti ne hanno bisogno le nostre imprese, soprattutto alcuni settori come l’agricoltra e soprattutto al nord. Il mio messaggio fondamentale è di legalizzazione, diventi un fenomeno legale se no trafficanti di morte continueranno a fare il loro affari immondi".
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