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Riparte la guerra dei referendum. La sinistra prepara 14 quesiti

Luigi Frasca
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Opposizioni scatenate sui referendum. Ieri è partita, sul sito www.referendum24.online, la raccolta firma on line per 14 quesiti proposti dal Comitato Referendario 2024 che puntano a smontare molti dei provvedimenti approvati dal governo su immigrazione, cannabis e regole elettorali per i partiti. «Come Comitato promotore - spiega una nota - proponiamo l’uso di una piattaforma digitale per la raccolta firme che richiede un contributo di 1,65 euro ai firmatari per apporre ai documenti firme qualificate attraverso autenticazione Spid e marche temporali, per poter firmare digitalmente a norma di legge». Tre referendum saranno sull’immigrazione, e nello specifico sull’introduzione dello Ius soli per i figli di cittadini stranieri nati in Italia, per facilitare l’assunzione di cittadini stranieri in Italia, semplificando l’iter dei contratti di lavoro, l’ultimo per dare piena autonomia al presidente della Repubblica nel concedere la cittadinanza italiana a cittadini stranieri. Altri quattro quesiti saranno sul tema della cannabis, e quindi per alzare al 6% i limiti di Thc nelle piante di canapa, allargare la deroga alla coltivazione della canapa per usi consentiti dalle norme Ue, eliminare il divieto di coltivare la cannabis e depenalizzare le coltivazioni non autorizzate.

 

 

Ancora, altri tre referendum si concentreranno sulla politica, uno sarà per prevedere anche per i partiti già in Parlamento l’obbligo di raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni successive, un altro per prevedere più tempo per la raccolta delle firme per i referendum (attualmente tre mesi) e consentire la richiesta di referendum anche nell’anno che precede l’elezione di Camera o Senato, l’ultimo per abbassare all’1% la soglia di sbarramento alla Camera, attualmente al 3%. I restanti quattro referendum attaccano più direttamente le scelte politiche del governo e riguardano la legalizzazione della maternità surrogata (sulla quale però anche il partito Democratico è diviso), l’abolizione del decreto rave, l’abrogazione dell’obbligo di rimessa per il trasporto privato Ncc (noleggio con conducente) e liberalizzazione delle tariffe taxi.

 

 

Infine un quesito riguarda la riapertura delle case di piacere. La raccolta terminerà il 30 settembre. Basta? No, perché nel frattempo prosegue la raccolta di firme di tutta la sinistra per istituire il salario minimo. Ieri mattina il co-portavoce di Europa Verde e deputato di Avs Angelo Bonelli, ha dato il via in spiaggia a Ostia alla raccolta di firme cartacea, in preparazione dei banchetti in tutta Italia. «Con la mobilitazione sul salario minimo - ha spiegato - intendiamo affrontare un grande tema della giustizia sociale e oggi con questa straordinaria mobilitazione possiamo dire di aver superato le 400mila firme».

 

 

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