il caso
Si dimette Marcello De Angelis, responsabile comunicazione della Regione Lazio
Il responsabile della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio, Marcello De Angelis, si è dimesso. Le dimissioni, irrevocabili e con effetto immediato, dal proprio incarico sono state comunicate da De Angelis al presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, con una lettera, dopo averle anticipate nel corso di un colloquio privato. «Prendo atto delle dimissioni di Marcello De Angelis dal ruolo di Capo della Comunicazione Istituzionale della Regione Lazio - ha detto Rocca - Lo ringrazio per il prezioso lavoro svolto finora e per il senso di responsabilità dimostrato. Così come ha la mia gratitudine per aver messo al riparo l’Istituzione che presiedo dalle inaccettabili strumentalizzazioni di queste settimane, pagando il prezzo per una canzone scritta 45 anni fa e rispetto alla quale ha manifestato pubblicamente tutto il suo imbarazzo e orrore. Testo, peraltro, già noto quando in passato aveva ricoperto ruoli come quello di parlamentare e direttore di testate». Dal canto suo De Angelis ha spiegato la scelta scrivendo: «Non posso consentire che le mie responsabilità passate possano infangare od offuscare lo straordinario lavoro che tante persone migliori di me stanno compiendo per il bene comune» ha scritto l’ormai ex responsabile della Comunicazione. De Angelis è stato contestato per un post su Facebook in cui negava la matrice "fascista" della strage di Bologna del 2 agosto 1980. «Rivendico il diritto al dubbio e al dissenso anche se non posso negare di essermi espresso in modo inappropriato e per questo ho chiesto scusa». E anche per il testo di una canzone scritta negli anni’90 «Settembre nero» in cui si parla della strage di atleti israeliani alle Olimpiadi di Monaco e in cui compaiono frasi antisemite. «Un messaggio di odio insensato nei confronti di esseri umani senza colpa molti dei quali oggi sono miei amici» ha spiegato De Angelis.
Le dimissioni del responsabile della Comunicazione hanno scatenato le reazioni entusiaste delle opposizioni. Elly Schlein ha commentato «finalmente sono arrivate le dimissioni di De Angelis». Per il segretario di Sinistra Italiana Nicola Fratoianni le dimissioni «sono arrivate con troppe settimane di ritardo e c’è davvero poco spazio per i ringraziamenti come fa Rocca: siamo di fronte a una nomina che non andava fatta». Eleonora Mattei, consigliera regionale dem, propone: «una legge per l’inserimento dei valori dell’Antifascismo e della Resistenza nello Statuto regionale». Francesco Silvestri, capogruppo alla Camera del M5S, ha dichiarato: «Le dimissioni sono il minimo sindacale mala verità è che una persona con la storia di DeAngelis non avrebbe mai dovuto ricoprire quell’incarico». Per il gruppo regionale del Pd: «Le dimissioni di De Angelis rappresentano un atto dovuto nei confronti dei familiari delle vittime della strage di Bologna, dei milioni di ebrei sterminati nei campi di concentramento, della memoria dei giudici come Mario Amato caduti sotto il fuoco della violenza neo fascista. Negazionismo, antisemitismo, odio e violenza politica devono rimanere fuori dalle istituzioni come i loro epigoni non possono assumere incarichi in istituzioni democratiche». Poi i consiglieri dem aggiungono: «Non è stato vittima di nessuna gogna».