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Caso Bandecchi, il sindaco di Terni si sfoga sui social: aspetto le scuse di Pd e FdI

Terni, il giorno dopo. La rissa sfiorata in consiglio comunale continua a far discutere. Il sindaco Bandecchi pubblica un video sui sopcial in cui ricostruisce la vicenda e sottolinea che il suo comportamento è stata una reazione ad atteggiamenti sbgaliati che hanno tenuto alcuni consiglieri comunali durante la seduta.

 

  

 

 

 

"Dopo aver visto vari video e dopo aver letto vari articoli di giornale e dopo aver sentito varie offese, vorrei dare il mio punto di vista. Adesso dicono tutti: ecco è arrivato l'orco. MI aspetto le scuse da tutti quelli che mi hanno offeso. Compreso il Pd che addirittura chiede le mie dimissioni e FdI che attraverso i suoi rappresentanti in Comune non ha fatto una bella figura. La mia è stata una reazione. Continuerà ad avere reazioni davanti ad atteggiamenti aggressivi e per aggressivo vorrei rifarmi a quello che si dice in ambito femminile quando gli uomini aggrediscono le donne anche solo con l'atteggiamento e con parole forti. Essere aggressivi non vuol dire solo alzare le mani ma si può essere aggressivi anche solo con gli atteggiamenti. In consiglio comunale si chiede la parola e dopo aver chiesto la parola si parla. Quando qualcuno parla in consiglio comunale gli altri devono stare zitti. Come accade in Parlamento. Non siamo in un bar dove tutti possono parlare quando credono. Non è un botta e risposta, non è una conversazione. Qualcuno dice la propria idea e gli altri potranno rispondere quanco gli verrà data la parola. Io ho ascoltato in religioso silenzio le dichiarazioni della destra e dopo toccava a me parlare. Nel video si vede chiaramente che quando comincio a parlare (ho detto "se fossi in voi mi vergognerei di chiedere quello che state chiedendo") e da lì è partito il putiferio: sorrisi, sghignazzamenti, E io ho detto: "state attenti perché vi volano via i denti dalla bocca". E da lì è partita la fine del mondo con un altro matto che si alza con violenza e continua a indicare e a parlare. Quattro, cinque volte gli è stato detto di mettersi seduto dal responsabile del consiglio comunale. Più volte gli ho detto che doveva lasciar finire la mia conversazione. Ma continuava come un matto e nessuno lo ha portato fuori.  Dai prossimi consigli comunali a Terni quando qualcuno alzerà la voce quando non è il suo turno di parlare sarà sbattuto fuori dai vigiloi urbani o da altri addetti. Poi è partita la rissa e da lì tutti a pensare: "oddio il sindaco vuole picchiare lo spastico". Ma io sinceramente non volevo ammazzare questo signore, volevo solo metterlo seduto perché lui non doveva stare in piedi e nemmeno parlare. E questa cosa continuerò a farla ogni qualvolta qualcuno romperà le palle in maniera istituzionale. Nella vita io non intendo farmi mettere i piedi in testa da nessuno. Dovete informarvi dettagliatamente su che cosa è successo nel far scattare la mia reazione. Trovo ridicolo che quattro fascisti dicano a me che sono violento. La loro violenza verbale e il loro atteggiamento a me dà fastidio. O lo cambiano o io continuerò ad avere il mio atteggiamento. Io sto aspettando le scuse di tutti quelli che continuano a parlare, le scuse del Pd che chiede le mie dimissioni e di Fratelli d'Italia- Chiunque impedirà la discussione democratica verrà buttato fuori".