
Pnrr, l'incredibile gaffe di Nardella fa infuriare i tifosi: la frase sugli juventini

Una battuta fuori luogo, che ha scatenato un'infinità di polemiche. Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, è tornato a parlare di una delle sconfitte più cocenti del suo mandato: la ristrutturazione dello stadio Artemio Franchi (pagata, nelle intenzioni della sinistra, con i soldi del Pnrr). Uno stop che l'Unione Europea ha dato all'Italia e che il primo cittadino del capoluogo toscano non ancora digerito. "Quello successo a noi cinque mesi fa, adesso sta succedendo a tutte le amministrazioni d’Italia – ha detto l'esponente del Pd, intervenuto alla Festa dell'Unità di Scandicci, durante un dibattito col governatore dell'Emilia Romagna, Stefano Bonaccini -. Per una non chiara motivazione della Commissione europea ci sono stati tolti i soldi sullo stadio Franchi. Perché? Ci hanno detto che c’è il segreto di Stato. Ho pensato che forse sono tutti juventini a Bruxelles".

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Un'affermazione che non è piaciuta affatto alla tifoseria bianconera. Tuttosport, quotidiano sportivo edito a Torino, non le ha mandate certo a dire. “Un'uscita infelice, perché al di là dell'evidente ossessione del primo cittadino fiorentino per la Juventus, associare i termini 'juventini' e 'Bruxelles' non è il massimo. Il riferimento alla capitale del Belgio, ovviamente, è legato alla sede del Parlamento Europeo, ma il dramma dell'Heysel è un ricordo ancora vivido, purtroppo anche per colpa di violenti slogan e richiami da parte di molte tifoserie, compresa quella viola, che con la goliardia hanno ben poco a che fare”.

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Un tema che, da sportivo, si è trasformato rapidamente anche in politico. “Boutade per boutade, temo che i 'Franchi tiratori' si annidino più nei dintorni di Palazzo Vecchio - ha sottolineato Susanna Ceccardi, eurodeputato della Lega - dove qualcuno ha detto no a un privato che era pronto ad investire, che a Bruxelles, dove i progetti vengono analizzati seriamente e dove la Commissione Europea ha ben chiaro come le risorse del Pnrr, che sono prestiti da restituire con i soldi pubblici, debbano servire per migliorare la rete ferroviaria, costruire scuole e ospedali, promuovere la digitalizzazione”. Sulla stessa linea anche il capogruppo a Palazzo Vecchio del Carroccio, Federico Bussolin: “Voglio dare per scontato che l'uscita del sindaco volesse essere goliardica, anche se non lo è stata affatto. Il punto vero però, al di là della Juventus e dei suoi tifosi, è la vicenda dello stadio. Quali sono le intenzioni della maggioranza dopo la bocciatura dell'Unione Europea?".

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