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Migranti, Schlein e Boldrini difendono le Ong fuorilegge: ecco l'interrogazione

Dario Martini
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Dalle parole sono passati ai fatti. I deputati del Partito democratico, capitanati da Elly Schlein e Laura Boldrini hanno presentato un’interrogazione parlamentare per chiedere lumi sulle sanzioni alle Ong. In realtà, c’è poco da spiegare, dal momento che le navi sottoposte a multa e fermo amministrativo non hanno rispettato le norme inserite nel decreto varato dal governo a inizio anno. La legge, infatti, proibisce i cosiddetti salvataggi multipli (dopo il primo soccorso bisogna subito dirigersi verso la costa e sbarcare i migranti presi a bordo) e obbliga a dirigersi verso il porto assegnato dalle autorità. L’intento del Pd è semplice: protestare contro quella che definiscono una «destra disumana», legittimando quindi la violazione delle regole. Ne avevamo già avuto una dimostrazione venerdì scorso, quando una delegazione del Pd, di cui facevano parte anche la senatrice Ylenia Zambito, è salita sulla Open Arms ferma nel porto di Marina di Carrara. L’Ong è stata sanzionata perché non avrebbe attraccato al porto sicuro assegnato già dal primo salvataggio in mare. Ed è proprio questo caso che i deputati dem hanno preso come pretesto per presentare l’interrogazione.

 

 

A sottoscriverla, oltre a Schlein e Boldrini, sono stati Marco Simiani, Chiara Braga (capogruppo alla Camera), Simona Bonafè, Emiliano Fossi, Matteo Orfini (da sempre molto attivo in difesa delle Ong, quattro anni fa prese un gommone con altri colleghi e salì sulla Sea Watch al largo di Siracusa), Matteo Mauri, Gianni Cuperlo, Federico Fornaro, Marco Furfaro, Federico Gianassi, Arturo Scotto e Christian Di Sanzo. «Questa destra continua a dimostrarsi feroce contro i migranti - scrivono i deputati dem - Il governo abbia però almeno un sussulto di coerenza e dignità evitando che le navi umanitarie che collaborano con le autorità italiane vengano sanzionate: è inammissibile che una imbarcazione Ong come Open Arms venga punita dopo aver risposto per giorni alle richiesta di aiuto della Guardia Costiera, salvando centinaia di vite». Poi spiegano il loro intento, ovvero far sì che le Ong vengano incentivate a prendere a bordo i migranti in arrivo sui barconi. «Appare evidente - aggiungono - come l’intervento delle navi umanitarie sia sempre più necessario, a causa dell’incapacità del governo di gestire una emergenza che cresce giorno dopo giorno. Limitare, rallentare e bloccare le navi umanitarie non ha quindi come conseguenza la riduzione degli sbarchi ma soltanto l’aumento esponenziale di morti in mare, spesso bambini».

 

 

Le navi delle Ong sanzionate negli ultimi giorni sono quattro. Oltre alla Open Arms, c’è la Sea Watch, che ha attraccato a Lampedusa nonostante le fosse stato assegnato il porto di Trapani, la Sea Eye 4, imbarcazione battente bandiera tedesca fermata a Salerno per presunti illeciti nelle condotte dei componenti dell’equipaggio, e la Mare Jonio della Ong Mediterranea, che non può lasciare Trapani perché priva del certificato di idoneità.Tutto ciò per il Pd non conta. Schlein ama ripetere che siamo in presenza di una nuova fattispecie di reato, quello di «solidarietà». Giorgia Meloni le ha risposto facendole presente che si tratta di applicare la legge e che il senso delle norme in vigore è quello di «non agevolare l’immigrazione illegale e favorire, direttamente o indirettamente, la tratta di esseri umani», perché «la vera solidarietà è fermare i viaggi della speranza e le morti in mare».

 

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