Elezione diretta del presidente del Consiglio, così Carlo Calenda si rimangia tutto
Qualcuno dice che cambiare idea è sintomo di intelligenza. Sarà, ma forse in politica non è proprio il massimo. Ed è quello che è successo a Carlo Calenda, leader di Azione, che ha pubblicato un post su X in cui critica la scelta del governo di presentare una riforma istituzionale per l'elezione diretta del presidente del Consiglio. «Il Governo sembra intenzionato a presentare una riforma istituzionale per l’elezione diretta del presidente del Consiglio. È una riforma sbagliata nel merito e nel metodo - scrive Calenda su X - Quello che non funziona in Italia è il Parlamento e il rapporto tra Regioni e Stato centrale. Sarebbe utile che il governo si concentrasse su salari, sanità e Pnrr mentre le riforme istituzionali devono essere affrontate da una commissione bicamerale con poteri redigenti, cercando un accordo ampio».
Il Governo sembra intenzionato a presentare una riforma istituzionale per l’elezione diretta del Presidente del Consiglio. È una riforma sbagliata nel merito e nel metodo. Quello che non funziona in Italia è il Parlamento e il rapporto tra Regioni e Stato centrale. Sarebbe utile… pic.twitter.com/0fQRBHkCI7
— Carlo Calenda (@CarloCalenda) August 27, 2023
Peccato, però, che, solo un anno fa, Carlo Calenda la pensava in un modo diametralmente opposto e difendeva la scelta di optare per una riforma istituzionale che andasse nella direzione del sindaco d'Italia. "Il Paese ha bisogno di governi stabili ed efficienti, al servizio dei cittadini - scriveva Calenda il 19 agosto 2022 - Con il Sindaco d'Italia, dopo le elezioni si sa subito chi ha vinto e chi vince governa per 5 anni". Tranne se non si cambia idea...