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Santoro-de Magistris, "nuovo partito". Quanto tolgono a Schlein: i sondaggi

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"E se spuntasse un arcobaleno?", si è chiesto Luigi de Magistris accettando l'invito di Michele Santoro a fare fronte comune per la pace e contro la guerra in Ucraina al Caffè della Versiliana di Marina di Pietrasanta, in provincia di Lucca, nell'evento di sabato 26 agosto. La convergenza tra l'ex volto Rai e il leader di Unione popolare, ex magistrato e già sindaco di Napoli, ha scatenato le voci di un nuovo partito a sinistra incentrato sul pacifismo, sinistra militante in opposizione al Pd "atlantista" di Elly Schlein. "Il «no» alla guerra sarebbe, dunque, il collante dell’ennesima formazione a sinistra del Pd che, insieme a Verdi, Sinistra Italiana e alle varie associazioni terzomondiste e «manettare», spera di superare la soglia di sbarramento alle prossime elezioni Europee", spiega il Giornale in un retroscena.

 

Insomma, Santoro e de Magistris puntano alle Europee, ma con quali chance? Per il momento "parlare di lista o partito è ancora un’utopia", ma il giornalista "sogna di tornare a Bruxelles". Si dovrà scontrare con i numeri. Carlo Buttaroni, fondatore dell’Istituto Tecné, spiega che "a sinistra c’è un eccesso di offerta politica" ambientalista, movimentista, pacifista, anticapitalista, antiatlantista e via dicendo. Insomma, "alla fine, pescano tutti nello stesso bacino elettorale. Per chi arriva al 3% c’è chi scende al 2% o all’1%". Federico Benini, fondatore di Winpoll, spiega che da dieci anni a questa parte la sinistra-sinistra è colata a picco e oggi " il Pd della Schlein piace molto anche a chi vota più a sinistra e, quindi, c’è uno spazio sempre più ristretto" da quella parte. 

 

Inoltre, basterà il pacifismo come unico collante? Antonio Noto sa sapere che "un solo tema" non basta a convincere gli elettori, come conferma il fatto che "il partito dei Pensionati non supera mai l’1%. Lo stesso succede ai Verdi, sebbene gli italiani abbiano una maggiore attenzione all’ambiente rispetto che al passato". Tra i sondaggisti interpellati solo Alessandro Amadori è più ottimista, anche se i numeri restano basi: "Esiste un 2-4% di elettorato che è finito in un’area di non voto o tra i Cinquestelle e che potrebbe essere attratto dal progetto santoriano". 

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