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Il campo largo della sinistra nasce sulla legalizzazione della cannabis

Luigi Frasca
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L’apertura alla legalizzazione della cannabis in Germania ha riacceso gli animi dentro le opposizioni. Dopo Magie Della Vedova, da sempre favorevoli all’autoproduzione di cannabis, ora anche dal Pd e dal Movimento 5 Stelle tornano a chiedere a gran voce la legalizzazione dell’erba.
Dopo il salario minimo, non condiviso in realtà da tutte le forza di minoranza, finalmente le opposizioni hanno trovato una nuova battaglia a cui partecipare tutti insieme. Per Alessandro Zan è necessario che «il Parlamento se ne occupi, non possiamo rimanere fanalino di coda anche su questo».

In realtà in casa dem dall’arrivo di Elly Schlein la cannabis è stata tirata in ballo più volte, la stessa segretaria qualche tempo fa polemizzò con Salvini e la sua visione «repressiva». La pasionaria svizzera ha anche sottoscritto la proposta del segretario di +Europa Riccardo Magi per la coltivazione domestica di 4 piantine di marijuana a uso personale.

 

Il 12 luglio la deputata dem Antonella Forattini ha firmato una proposta di legge per «rendere più accessibile per i pazienti le cure attraverso la cannabis terapeutica, superando ostacoli burocratici, peculiarità regionali e difficoltà di approvvigionamento per mettere l’Italia nelle condizioni di sopperire al fabbisogno reale di medicinali a base di cannabis grazie a un attento monitoraggio, accompagnato da studi scientifici, informazione e formazione per i medici».

Insomma al Nazareno sono favorevoli e la notizia dell’apertura tedesca non ha fatto altro che risvegliare gli animi di chi già tifava per una liberalizzazione nostrana. Sulla stessa linea anche il Movimento 5 Stelle che con Riccardo Ricciardi commenta: «Noi eravamo e siamo per la legge sulla coltivazione domestica a uso personale di cannabis, perché riteniamo che rappresenti un contrasto alla criminalità che fa business sulle droghe leggere».

Due giorni fa i primi a esultare erano stati i deputati di Alleanza Verdi e Sinistra italiana con la capogruppo alla Camera Luana Zanella: «La Germania va verso la legalizzazione della cannabis con un disegno di legge del governo che volta pagina rispetto alle politiche proibizioniste. Dalla destra italiana non ci aspettiamo tanta lungimiranza: ma l’Italia sarà penalizzata anche su questo. Qui gli affari li continueranno a farle le mafie che hanno in mano il mercato della cannabis. Per noi è necessaria una totale inversione di rotta, a partire dalla legalizzazione della coltivazione domestica della cannabis, per sottrarre terreno allo spaccio e per andare incontro alle esigenze di molte Grammi Il limite di cannabis che un maggiorenne può detenere secondo la proposta tedesca persone malate che possono trovare conforto nei derivati dalla cannabis oggi introvabili perché la produzione è molto scarsa».

 

Se c’è una polemica contro il governo utile per mettersi un po’ in mostra accorrono anche i nomi meno noti. Stavolta è il turno di Maurizio Acerbo, segretario nazionale del partito della Rifondazione comunista. «Mentre il governo italiano prosegue sulla strada dell’oscurantismo proibizionista, il governo tedesco ha approvato un disegno di legge che prevede la legalizzazione della cannabis per scopi ricreativi. Dovrebbe far riflettere gli oscurantisti italiani che un paese come la Germania si aggiunga alla lista di stati che hanno legalizzato, tra cui Olanda, Uruguay, Lussemburgo, Canada, Australia, Cile, Spagna e molti stati degli Usa. Nel nostro paese grazie all’ignavia di Pd e renziani non si è nemmeno approvata nella scorsa legislatura la proposta di legge che prevedeva di legalizzare l’auto coltivazione fino a 4 piantine». Fuori dal coro Azione e Italia viva che non sono particolarmente attratte dal tema, d’altronde come biasimarli.

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