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Reddito di cittadinanza, Napoli bloccata dal corteo e tornano i soliti insulti a Meloni

Christian Campigli
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Gettare la benzina sul fuoco. Aizzare gli animi, alimentando il risentimento popolare. Se l'obiettivo di Roberto Fico era alzare ulteriormente il livello di tensione nel Meridione, il già Presidente della Camera è riuscito perfettamente nel suo intento. Il grillino, solo due giorni fa, si era recato a Napoli. Ed aveva sparato a zero contro il governo. Reo di aver smesso di regalare soldi a chi non ha alcuna intenzione né di lavorare né, tantomeno, di cercare un impiego. «Noi dobbiamo ribellarci ad un'idea culturale per cui si attaccano la povertà e la difficoltà e dobbiamo uscire fuori dal paradigma che questa destra ideologica porta avanti: chi prende il reddito di cittadinanza è un fannullone. Il provvedimento di abolizione del reddito di cittadinanza è scellerato e non tiene conto delle difficoltà in cui versano e vivono tante persone non solo qui a Napoli, ma in tutta Italia». Detto, fatto. Ieri, le parole di uno dei più importanti esponenti del Movimento Cinque Stelle, hanno avuto un seguito.

 

 

Infatti, nel corso della mattina, nel centro del capoluogo campano, si è formato un corteo. Sono scesi per strada disoccupati e persone che percepiscono il reddito di cittadinanza. Uomini e donne che si sono riuniti per protestare contro la decisione del governo di sospendere il sussidio. «Roma stiamo arrivando». Questo il coro, tutt'altro che rassicurante, scandito dai partecipanti alla manifestazione. E ancora insulti al premier: «Meloni vaffanculo». Prima è stato bloccato il traffico su corso Umberto, poi le oltre duecento persone si sono spostate, in un primo momento, in piazza del Gesù. Il serpentone si è poi diretto verso Santa Lucia, sede della Regione Campania. Lungo il percorso, i manifestanti si sono fermati all'altezza di piazza Municipio, all'ingresso del porto e in via Depretis. Sono stati scanditi numerosi slogan contro il governo. Colpevole di «voler uccidere il Sud», di «non capire la situazione reale in cui si vive in Campania», e soprattutto, ignaro che il lavoro (almeno secondo gli elettori di Fico e del Movimento Cinque Stelle) non esiste.

 

 

«Dal mese prossimo - ha avuto l'ardire di sostenere uno dei presenti - non potrò fare la spesa né pagare le bollette. Tutto ciò perché sarei occupabile, ma si dimentica che da noi il lavoro serio e vero non esiste. È ipocrita abolire il reddito senza aver prima assicurato ai percettori la possibilità di un impiego». C’erano anche alcuni striscioni, sui quali campeggiava la scritta «Reddito di base e lavoro per tutti». Numerose le persone che hanno esibito la card gialla con cui è stato finora riscosso il reddito di cittadinanza. Emblematico il discorso di uno dei manifestanti. «Lanciamo un segnale di rivolta a tutto il paese, chiediamo un lavoro degno e utile. Fino a quel momento ci dovrà essere un reddito garantito e la continuità fino a dicembre. Temiamo che questo governo abbia cancellato il reddito di cittadinanza per incrementare le fila del lavoro nero, affinché la gente sia costretta a vendersi per 700 euro lavorando 12 ore al giorno».

 

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