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Pd, pure Letta si fa la sua corrente. Tutti sul lago d'Iseo, Schlein all'angolo

Edoardo Romagnoli
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Nel Partito democratico le europee sono attese con grande trepidazione e in attesa di vedere se Schlein riuscirà a tenere la quota di sopravvivenza fissata al 20% sono in molti a organizzarsi. Gli ultimi in ordine temporale sono i «lettiani», o Neoulivisti che dir si voglia, che il 22 e 23 settembre si ritroveranno a Iseo in provincia di Brescia. Le informazioni ancora sono poche, ma è già trapelato il nome: «Crea! L’Italia che faremo». Anche sui partecipanti si sa ben poco, sicuramente ci sarà Beatrice Lorenzin che sui social ha postato la locandina dell’evento annunciando «sarò a Iseo per discutere di quello che accade e vogliamo far accadere in Italia e in Europa». Un altro nome sicuro è quello di Marco Meloni, ex Margherita ed ex capo corrente di Letta. Dovrebbe esserci anche Toni Ricciardi, Anna Ascani, Matteo Mauri, Ilenia Malavasi e Lorenzo Basso. In pratica gli ex lettiani che, una volta rimasti orfani dell’eterno enfant prodige, avevano deciso di puntare su Bonaccini. Poi però a vincere le primarie è stata, a sorpresa Elly Schlein, e i piani sono cambiati. Dovevano essere la "zavorra lettiana" in capo a Bonaccini e invece si sono trovati spiazzati senza un punto di riferimento dal momento che Letta si è sfilato e questa volta, sembra, per sempre. La strategia poteva prevedere un ingresso nelle file dei bonacciniani ma qualcosa del governatore emiliano non deve averli convinti e così invece di arricchire le fila della minoranza hanno provato a offrire supporto alla neosegretaria.

 

 

Il primo segnale che lanciarono fu disertare la riunione del 25 marzo che Bonaccini aveva organizzato in vista del voto di martedì 28 marzo sui capigruppo. Il messaggio alla segretaria era del tipo: ti abbiamo spaccato l’area-Bonaccini, ti abbiamo votato i capigruppo, che volevi (con l’ormai celebre "patto del quagliaro"), ora ci aspettiamo di far parte di questo nuovo processo; magari anche con qualche carica. Ma Schlein ormai aveva deciso che le minoranze, anche quelle che la appoggiavano, avrebbero avuto poco spazio nel nuovo corso dirigista del partito e della sua segreteria che, non a caso, è composta da solo 5 esponenti, su 20 disponibili, che non avevano sostenuto la sua mozione alle primarie. Da quel momento qualcosa è iniziato a scricchiolare nonostante la volontà della segretaria di estirpare «capibastone e cacicchi vari».

 

 

I bonacciniani, su spinta di Base riformista, hanno dovuto organizzare un convegno a Cesena il 21 e 22 luglio. Un appuntamento, come hanno ripetuto fino alla nausea, che non segnava la nascita di una nuova corrente ma di un’area "politico culturale" denominata «Energia popolare». Appuntamento a cui i Neoulivisti hanno presenziato, più per ascoltare Romano Prodi che per partecipare ai lavori del convegno; di cui infatti non hanno fatto parte. Con la kermesse nazionale del 22 e 23 settembre segnano un passo in avanti. Un’occasione per contarsi e mandare un messaggio chiaro alla segretaria. Messaggio simile a quello emerso da Cesena. Ossia "cara segretaria noi siamo leali ma tu apri maggiori spazi di partecipazione interna al partito". Poi c’è sempre la necessità di organizzarsi in vista dell’appuntamento del prossimo anno in cui, se Schlein dovesse fallire e si dovesse rendere necessario un "cambio della guardia" al Nazareno, è bene essere già pronti.

 

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