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Controcorrente, Calenda è stufo di Renzi: “Mi sono rotto…”. I piani futuri

Christian Campigli
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Un rapporto logoro. Giunto, con ogni probabilità, ai titoli di coda. Uno scossone politico dalle conseguenze imprevedibili. Per il riassetto che, inevitabilmente, dovrà avvenire negli  schieramenti politici italiani. “Siamo due partiti diversi con modi diversi di fare politica. Renzi può e faccia quel che vuole sui gruppi. Se vuole andare via dai gruppi è una scelta sua che rispetterò ma voglio finire questa storia, perché davvero non ce la faccio più mi sono rotto le balle. Questo balletto non mi appartiene”. Usa parole che lasciano poco all'interpretazione Carlo Calenda, intervenuto ieri sera alla trasmissione "Controcorrente", in onda su Rete4. 

 

 

''La verità, per essere più chiari, è che un grande partito liberal-democratico è fallito perché Renzi non ha nessuna intenzione di farlo - ha continuato il leader di Azione -. Se Renzi vuole andarsene dai gruppi faccia quel che vuole. Io non posso perché hanno il mio nome. Se vuole andarsene, è una sua scelta, può fare come vuole. Questa polemica non mi interessa. Ammetto la grandissima capacità di Renzi. Il punto è che il nostro obiettivo come Azione è prendere i voti essendo oggettivi, tenendo fermi i nostri valori''. 

 

 

Che succederà ora al Terzo Polo? È la domanda che si pongono in molti, nei salotti della politica romana. Al momento, sarebbe difficile per i due partiti, qualora si presentassero da soli alle elezioni europee, superare la soglia di sbarramento del 4 per cento. Naturale, ma non scontato un avvicinamento ai due poli principali. Renzi, non è un mistero, è attratto dall'idea di fare parte del centrodestra. Tra i conservatori c'è chi vedrebbe di buon occhio questa operazione (anche in vista delle elezioni locali di Firenze e della Toscana, territori nei quali il leader di Italia Viva ha ancora voti) e chi invece resta guardingo (soprattutto all'interno di Fratelli d'Italia). Azione potrebbe trovare un accordo col Partito Democratico. Ma solo a patto di non correre insieme al Movimento 5 Stelle. Un puzzle complesso per il Terzo Polo, che rischia di sciogliersi come neve al sole, in questa infuocata estate 2023.

 

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