giustizia

Ddl Nordio in commissione: cosa cambia dalle intercettazioni all'abuso d'uffucio

Christian Campigli

Una legge attesa da trent'anni. Una vera e propria rivoluzione, che vuol modificare alcune regole di un settore tanto importante per la vita democratica del Paese quanto al centro di tante, troppe polemiche. È stato assegnato ieri alla seconda commissione di Palazzo Madama il ddl Giustizia, approvato in Consiglio dei ministri lo scorso 15 giugno. Il testo messo a punto dal Guardasigilli Carlo Nordio era stato presentato il 19 luglio in Senato, dopo che il presidente della Repubblica SergioMattarellaavevaautorizzatola presentazione alle Camere del provvedimento. Relatrice sarà la presidente della seconda commissione di Palazzo Madama, la leghista Giulia Bongiorno.

 

  

Ma cosa prevede, nello specifico, la riforma della giustizia fortemente voluta dal centrodestra e sulla quale vi è la convergenza anche di Italia Viva? Il ddl è composto da otto articoli e prevede numerose modifiche a codice penale, codice di procedura penale e, in generale, all'ordinamentogiudiziario. Ma, come da copione, alcuni temi sono stati al centro di un botta e risposta pressoché quotidiano. Da una parte centrodestra e TerzoPolo, dall'altra sinistra, Cinque Stelle e una parte (quella più politicizzata) della magistratura. Partiamo dalle intercettazioni. La riforma cerca di porre un freno alla pubblicazione di dialoghi personali, che poco (o nulla) hanno a che fare con le indagini. Ma che, come per magia, finiscono spesso in alcuni articoli di giornali e in servizi televisivi.

Nello specifico, si prevede il divieto di rilascio di copia delle intercettazioni delle quali è vietatala pubblicazione, quando la richiesta è presentata da un soggetto diverso dalle parti e dai loro difensori. Infine, si vieta al giudice di acquisire (nel cosiddetto stralcio) le registrazioni e i verbali di intercettazione che riguardino soggetti diversi dalle parti, sempre che non ne sia dimostrata la rilevanza. Cambiano anche le regole degli interrogatori. Quello di garanzia non sarà richiesto se è stato svolto quello preventivo.

 

È previsto il giudice collegiale per l'applicazione della misura della custodia cautelare in carcere. Il ddl Nordio prevede anche l'ampliamento nel ruolo organico del personale di magistratura ordinaria di 250 unità. Uno dei punti focali della riforma è quello relativa alle informazioni di garanzia. Che dovranno essere trasmesse a tutela della difesa e dovranno contenere una «descrizione sommaria del fatto», oggi non prevista. È inoltre vietata la pubblicazione dell'informazione di garanzia, finché non siano concluse le indagini preliminari. Con l'approvazione del ddl Nordio, il pm non potrà più appellare le sentenze di proscioglimento. Restano appellabili solo le decisioni di proscioglimento per i reati più gravi. Dulcis in fundo, l'abuso d'ufficio. La riforma della giustizia del centrodestra prevede l'abrogazione dell'articolo 323 del codice penale. «La delegittimazione di molti personaggi politici che hanno visto compromessa anche la carriera politica, per indagini che si sono concluse nel nulla», ha ricordato il Ministro della Giustizia. Una norma che instilla la paura della firma dei sindaci che a sua volta produce un «grande danno economico» per i cittadini.