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Alla Camera vietate le scarpe da ginnastica e si entra solo in cravatta

Luigi Frasca
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Alla Camera non si potrà più entrare con le scarpe da ginnastica e senza cravatta. Un ordine del giorno al bilancio della Camera che sarà discusso domani in Aula invita l’Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori «per le rispettive competenze a valutare l’opportunità di proseguire nelle attività, attualmente in corso, volte a disciplinare anche la formalità dell’esercizio del mandato del deputato e dell’accesso di chiunque nelle sedi della Camera sulla base di un assetto normativo che preveda: a) il rispetto del decoro formale, tramite il divieto indistinto per chiunque - parlamentare, collaboratore, dipendente o visitatore - dell’utilizzo di scarpe da ginnastica ogni qualvolta acceda nelle sedi della Camera; b) l’obbligo per i deputati, collaboratori, dipendenti e visitatori di sesso maschile di indossare sempre la cravatta».

L’ordine del giorno è firmato dai deputati di FdI Caiata, Pietrella, Ciocchetti. Si sottolinea che nel bilancio interno della Camera dei deputati «non esiste una voce che faccia riferimento al decoro dell’istituzione e alla tutela della forma da osservare, alla quale chiunque ne frequenti le sedi, indistintamente dall’essere uomo o donna, parlamentare o dipendente, collaboratore o semplice visitatore, possa fare riferimento, a differenza invece dell’osservanza di consuetudini divenute ormai norma, come nel caso dell’obbligatorietà per i deputati di indossare la giacca per accedere alla Camera, il cui obbligo è esteso anche a dipendenti ed ospiti.

 

«L’istituzione - si rimarca nell’odg è essa stessa il risultato di una tradizione secolare, portatrice di una sacralità che trova fondamento prima nello Statuto Albertino, poi nella nostra Costituzione, che ne sancisce il principio base di ogni istituzione democratica, secondo cui forma e sostanza sono strettamente collegate e, laddove una di esse viene meno, perisce la sua credibilità e fondamento».

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