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Renzi torna a premere per l'elezione diretta del premier. E dà del grillino a Calenda

Christian Campigli
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A caccia di un centro di gravità permanente. Matteo Renzi, dopo alcune settimane di gioco di rimessa, torna all'attacco. E rilancia una proposta di modifica costituzione sulla quale Italia Viva punta molto. "La nostra proposta di legge per l'elezione diretta del presidente del Consiglio, eletto a suffragio universale e diretto, contestualmente al voto per le politiche, con potere di nomina e revoca dei ministri è una proposta che a parole ha il consenso della maggioranza e di parte dell'opposizione, ma sono nove mesi che fanno melina - ha sottolineato questa mattina il nativo di Rignano, in conferenza stampa al Senato. - Fa parte del nostro programma elettorale, se qualcuno non ci sta lo dica. A chi dice che appoggiamo il governo dico che siamo gli unici che fanno una opposizione seria e non ideologica, che non portano le bandierine in piazza, ma le nostre proposte di legge". 

 

 

L'ex sindaco di Firenze ne ha per tutti. "Sono in Aula più di Schlein, di Conte e di Calenda e di ogni leader di opposizione. A La Russa dico riduci da 5 a 4 settimane le ferie, con 4 settimane va bene lo stesso. Torniamo prima per lavorare, c'è la proposta di legge di Renzo Piano da discutere". L'ex premier riserva una stilettata anche al ministro dell'Ambiente. “Picchetto Fratin, le sue sono lacrime di coccodrillo, perché arrivano nel giorno in cui 16 miliardi per l'ambiente vengono cancellati o spostati". 

 

 

Impossibile poi non toccare il tema del giorno. "Inopportune le cene al Twiga? Non mi interessa dove va a cena Bonifazi, né dove va Richetti. Mi interessa che portino avanti in Aula le proposte per gli italiani, mi importa quello che fanno in Aula. Questa storia ricorda quello che facevano i grillini prima maniera".

 

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