fine della pacchia
Reddito di cittadinanza, commissione d'inchiesta sui mancati controlli
Il gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia chiede la costituzione di una commissione parlamentare di inchiesta per fare luce sulla gestione del reddito di cittadinanza durante la gestione Tridico. Secondo Tommaso Foti, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, l’ex numero uno dell’ente previdenziale non avrebbe «consapevolmente attivato i controlli al fine di non far perdere consenso elettorale e personale ai suoi mandanti». Tradotto. Avrebbe omesso i controlli, ritardandoli, permettendo l’erogazione a pioggia del reddito per favorire il Movimento 5 Stelle che, nel frattempo, saliva nei sondaggi soprattutto in quei territori in cui c’erano alte percentuali di percettori. La polemica fra Movimento 5 Stelle e maggioranza era iniziata due giorni quando l’Inps, con un messaggio, aveva avvertito 169 mila famiglie che l’erogazione del reddito sarebbe stata sospesa. Notizia che in Campania, dove ci sono un quarto degli esclusi dalla misura, ha provocato disordini sparsi. Un’occasione troppo ghiotta per raccattare qualche voto e così Pasquale Tridico e Giuseppe Conte attaccano il governo sulle modalità della cancellazione del reddito. «Combattono i poveri piuttosto che la povertà» ha dichiarato Tridico. «Un messaggio a 169mila famiglie in estrema difficoltà per dire loro: d’ora in poi arrangiatevi da soli» gli ha fatto eco il leader del Movimento 5 Stelle.
La risposta della maggioranza è affidata a Tommaso Foti che ha ricordato le «prestazioni» dell’ex presidente Inps durante la sua direzione e il disastro che, la misura che doveva debellare la povertà, ha prodotto nelle casse dello Stato. «Ridicoli e strumentali gli attacchi di Conte e dei suoi figliocci» ha detto il capogruppo alla Camera di Fratelli d’Italia. Il reddito di cittadinanza «si è rivelato una misura assistenzialista, nata con uno scopo demagogico, scritta male, attuata peggio, il che ha comportato danni enormi all’erario» ha sottolineato. Ancora più duro il senatore di Fratelli d’Italia, Luca De Carlo, presidente della Commissione Agricoltura. «Ci vuole davvero una gran bella faccia tosta. Probabilmente l’ex presidente dell’Inps si è già dimenticato le truffe e i milioni di euro sperperati. Un sistema messo in piedi soltanto per creare un circuito clientelare per il M5S. Adesso finalmente con Fratelli d’Italia al governo siamo riusciti a mettere la parola fine a tutto questo, affermando il principio che soltanto chi non è in condizioni di lavorare va aiutato». A stretto giro arriva la replica del leader del Movimento che scrive sui social: «Invece di provare imbarazzo da Fratelli d’Italia attaccano Pasquale Tridico, l’ex presidente dell’Inps, che ha fatto un lavoro immane in pandemia mentre Meloni e soci distribuivano facili slogan per infiammare il Paese. Ora chiedono anche un’altra Commissione d’inchiesta contro Tridico e il Rdc. Una Commissione ad personam per punirlo per aver osato difendere il reddito di cittadinanza e aver criticato la ridicola card di Giorgia Meloni. Non riusciranno a intimidirci con il loro tentativo di bullismo istituzionale». Una polemica che rischia di far saltare l’apertura al dialogo fra maggioranza e opposizione chiesta da Calenda e accolta, almeno sulla questione del salario minimo, da Giorgia Meloni.