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Missione europea a Taiwan e in Giappone, sfida della Lega sul Pacifico

Christian Campigli
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Un asset strategico. A livello commerciale, diplomatico e, visti i recenti sviluppi della guerra in Ucraina, anche da un punto di vista politico-internazionale. Il Pacifico torna ad essere centrale nello scacchiere del mondo. E il posizionamento italiano, in un momento storico di passaggio come quello attuale, diventa essenziale. Si è appena conclusa la missione Affari esteri (Afet) del Parlamento Europeo in Giappone e a Taiwan. l'Italia è stata rappresentata dall'eurodeputato della Lega, Susanna Ceccardi.

 

"Il nostro Paese deve essere presente in questo nuovo teatro di crisi. La premier Giorgia Meloni, proprio nei giorni della nostra missione in Asia orientale, era a Washington e incontrava il presidente Joe Biden. Hanno parlato, giustamente, anche della crisi nel Pacifico. Gli Usa hanno riconosciuto la nostra crescente presenza nell’area e hanno ribadito, assieme all’Italia l’importanza vitale di preservare la pace e la stabilità nello Stretto di Taiwan, che è chiave per la sicurezza e la prosperità globale e regionale”. Un rapporto, quello tra Italia e Taiwan, che si intensificherà anche grazie all'apertura nelle prossime settimane di un ufficio di rappresentanza di Taipei a Milano, il secondo in Italia. "Dobbiamo dedicare sempre maggior attenzione anche al nuovo fianco orientale  - ha aggiunto Ceccardi - Per ragioni economiche, sicuramente, ma anche di sicurezza e valoriale. Giappone e Taiwan sono le due democrazie più stabili e libere di tutta la regione. Condividono con noi gran parte dei valori fondamentali".

 

Ma la maggior cooperazione con Giappone e Taiwan impone una scelta di campo. "Il governo italiano ha intenzione di non rinnovare il Memorandum of Understanding (Mou) che ci lega alla Belt and Road Initiative cinese, quando scadrà alla fine dell’anno. Con la Cina continueremo sicuramente a dialogare e a commerciare. Ma non possiamo essere dipendenti da un solo Paese, da una sola potenza militare. L’invasione russa dell’Ucraina rischia di aprire un vaso di Pandora, anche nel Pacifico. Taiwan è alle prese con la Cina continentale che, nell’ultimo anno, sta battendo tutti i record di sorvoli militari ostili in prossimità della linea di divisione nello Stretto. E il Giappone non è molto più tranquillo, considerando tutti i test missilistici lanciati dalla Corea del Nord anche nelle sue stesse acque territoriali. In un periodo come questo, sia a Tokyo che a Taipei si chiedono, giustamente: Dopo l’Ucraina, toccherà anche a noi?"

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