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Biden ora si fida di Meloni. La stampa Usa: "Svolta sorprendente" in 10 mesi

Dario Martini
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 La politica internazionale ad alto livello si fa anche, e soprattutto, con le relazioni personali che i leader riescono ad instaurare tra loro. Il faccia a faccia alla Casa Bianca tra Giorgia Melo nie Joe Biden ne è l’ultima dimostrazione. Tanto che il New York Times parla addirittura di «svolta sorprendente», ricordando che lo scorso autunno il presidente americano, quando non aveva ancora conosciuto la leader di Fratelli d’Italia, aveva manifestato pubblicamente la preoccupazione per la nuova maggioranza di centrodestra in Italia, paventando «un arretramento della democrazia in Italia». Il capo dei Democratici statunitensi si è già ricreduto, tanto che più volte nelle ultime settimane ha «espresso solo ammirazione» per il presidente del Consiglio italiano. Il Nyt adesso parla esplicitamente di rapporto «conviviale» e, appunto, di «svolta sorprendente dopo solo dieci mesi». E aggiunge: «Biden l’ha abbracciata come un’amica».

 

Il capo di Stato Usa lo ha detto anche pubblicamente davanti alle telecamere: «Siamo diventati amici». Come diffuso in un comunicato congiunto al terminedel bilaterale di giovedì notte (ora italiana), Biden e Meloni «hanno riaffermato l’alleanza incrollabile, il partenariato strategico e la profonda amicizia tra Stati Uniti e Italia. I legami sono radicati nella storia, nelle affinità culturali e nella cooperazione economica. Si basano sui nostri valori e principi condivisi - democrazia, libertà, rispetto dei diritti umani - rafforzati dall’obiettivo condiviso di promuovere la pace e la sicurezza, migliorare la prosperità e promuovere la sostenibilità in tutto il mondo. Le connessioni tra le nostre persone sono al centro di questa relazione». Anche il Washington Post ha sottolineato la sintonia tra i due leader: «Il presidente degli Usa Joe Biden ha ringraziato la premier italiana Giorgia Meloni per il costante sostegno dell’Italia all’Ucraina, offrendo un caloroso benvenuto alla Casa Bianca a un leader che la sua amministrazione ha visto con una certa trepidazione quando è salita al potere lo scorso anno come capo del primo governo italiano di estrema destra dalla fine della seconda guerra mondiale. Le preoccupazioni dell’amministrazione Biden sulla sua ideologia sono state attenuate dal suo sostegno all’Ucraina e dalla sua apparente disponibilità a ritirarsi dalla partecipazione dell’Italia alla Via della Seta cinese».

 

Ieri il presidente del Consiglio si è recato al cimitero di Arlington, in Virginia, dove ha presenziato al cambio della Guardia e dove ha deposto una corona di fiori sulla tomba del Milite Ignoto. Lì sono sono sepolti i veterani di tutte le guerre statunitensi, da quella d’indipendenza agli attentati terroristici alle Torri Gemelle del 2001. Meloni ha inoltre reso omaggio agli italiani sepolti nel cimitero con una visita alla tomba del tenente Luigi Bartolucci Dundas, che prestò servizio nella Marina Militare Italiana e fu insignito di una medaglia di bronzo al valor militare. Poi ha incontrato Henry Kessinger, "padre" della diplomazia americana, a Villa Firenze, residenza dell’ambasciatrice d’Italia. Due ore di colloquio con «una delle menti più lucide, punto di riferimento della politica strategica e della diplomazia. Ringrazio Kissinger per il prezioso tempo che mi ha dedicato- ha detto Meloni- È stato un privilegio e un onore dialogare con lui sui temi della contemporaneità». 

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