Avversari nel mirino

Mafia, Donzelli durissimo con il M5S: “Non prendiamo lezioni da chi…”. Scoppia il putiferio

Il governo non ha intenzione di prendere lezioni dal Movimento 5 Stelle sulla lotta alla mafia. Testo e musica di Giovanni Donzelli, vicepresidente del Copasir e tra i membri più influenti di Fratelli d’Italia. “Il M5S con la scusa del Covid ha scarcerato i mafiosi, mentre noi abbiamo fatto in modo che restassero in carcere”. Queste le parole di Donzelli dal palco del convegno “Parlate di mafia” in corso a Palermo. “Non dimentichiamo quando Grillo diceva qui in Sicilia che la mafia aveva una sua morale”, ha aggiunto il deputato di FdI.

 

  

 

Il riferimento, neanche troppo velato, è a ciò che accadde a marzo-aprile 2020, quando, in pieno lockdown, l’allora governo guidato da Giuseppe Conte, sostenuto proprio dal M5S oltre che dal Pd, con Alfonso Bonafede al Ministero della Giustizia, scarcerò, per motivi di salute, 376 tra mafiosi e trafficanti, tra cui 4 sottoposti al regime del “carcere duro”, il celeberrimo articolo 41-bis dell’ordinamento penitenziario, ponendoli agli arresti domiciliari.

 

 

Donzelli ha rincarato la dose, spiegando come FdI, allora all’opposizione, avesse avvertito del pericolo che si stava correndo: “Quando eravamo opposizione in Parlamento avvertimmo sul rischio di scarcerazione dei mafiosi. E l’allora ministro Bonafede disse che non era vero. Ma poi i mafiosi furono scarcerati e furono necessari degli interventi per recuperare”. Il parlamentare non ha risparmiato critiche neanche verso alcuni “ex magistrati che oggi sono in politica, che quando Borsellino era morto da poche ore archiviavano l’inchiesta mafia-appalti”. L’obiettivo dell’invettiva sembra essere Roberto Scarpinato, senatore 5Stelle, ex procuratore generale di Palermo che nel 1992 era titolare dell’inchiesta Mafia e appalti, poi archiviata dopo la strage di Via d’Amelio. La reazione dei 5Stelle non si è fatta attendere. “L’onorevole Donzelli dovrebbe solo stare zitto e invece si permette ancora di lanciare accuse false. Oggi ripete la bufala delle scarcerazioni durante la pandemia. Avrebbe dovuto lasciare mesi fa il suo incarico al Copasir per aver rivelato informazioni investigative coperte da segreto”, è la durissima presa di posizione dello stato maggiore pentastellato.