La due giorni di Cesena

Pd, malumori dem contro Elly Schlein. Bonaccini blocca la fronda

Edoardo Romagnoli

Oggi a Cesena nasce «Energia popolare», la "non" corrente di Stefano Bonaccini o, come preferisce definirla lui, l’area culturale per «dare un contributo di idee al Pd». Nonostante tutte le precisazioni e i distinguo è difficile però non pensarla come una fronda per cercare di correggere la rotta della nave dem capitanata da Elly Schlein. Anche perché se davvero andasse tutto bene non si capisce l’esigenza di costituire un’«area culturale» per poter presentare delle proposte. Bonaccini è il presidente del partito non esattamente l’ultimo degli iscritti. Per questo sembra essere più un segnale rivolto a chi aveva appoggiato la mozione del governatore emiliano, durante le primarie, tranne poi rimanere deluso non solo dalla gestione Schlein ma anche dalla mitezza di Bonaccini verso la segretaria. Troppo moderato verso la leader dem che ha concesso poco spazio agli sconfitti con solo 5 nomine su 20 nella nuova segreteria. C’è addirittura chi parla di un accordo che vedrebbe il presidente dem candidato alle euro pee 2024 come capolista nella circoscrizione nord est, la stessa in cui venne eletto Calenda nel 2019. Anche se Bonaccini smentisce.

Se l’indiscrezione venisse confermata la creazione di Bonaccini assumerebbe sempre di più la forma di un lascito verso gli «scontenti» del partito, base riformista in primis. Schlein ha vinto le primarie, fra i non iscritti, il 26 febbraio e da allora la fronda degli insoddisfatti si è allargata. Anche perché la segretaria più che unire sembra essere impegnata a dividere. Pochi spazi di rappresentanza per le varie anime del partito, un sostanziale spostamento a sinistra con tanta voglia di alleanza con il Movimento 5 Stelle, la posizione sulla gestazione per altri non condivisa con l’area cattolica del partito e la polemica con Vincenzo De Luca con tanto di nomina di due commissari: uno in Campania e uno a Caserta. Non ultima la polemica di ieri quando la segretaria è andata a Torre Maura senza aver invitato i militanti locali. Il consigliere capitolino dem Mariano Angelucci l’ha attaccata: «Nessun confronto con i cittadini, solo l’ennesima visita di chi usa la periferia per qualche foto per poi non ritornarci più». Dopo la batosta delle amministrative Schlein aveva rilanciato proponendo un’estate militante che però non sta andando come si aspettava. Il 15 luglio a Napoli oltre all’assenza del governatore De Luca c’è da registrare una scarsa partecipazione di pubblico nononstante l’evento ruotasse tutto intorno alla tanto discussa autonomia differenziata su cui sta lavorando il ministro Calderoli. Come se non bastasse ecco l’evento di Bonaccini. Evento a cui, chiariamo, la segretaria è stata invitata e rassicurata più volte sulla natura costruttiva dell’evento. Schlein infatti più che guardarsi da Bonaccini dovrebbe guardarsi da chi, dentro il partito, spera in un suo fallimento. Magari già alle europee se non il Pd non dovesse raggiungere la soglia del 20%.