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Pnrr, Italia e Ue trovano l'accordo sulla terza rata. I soldi entro fine anno

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Gianni Di Capua
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I fondi restano gli stessi, 35 miliardi entro la fine del 2023, ma la terza rata cala di circa 500 milioni, a 18,5 miliardi, e la quarta sale a 16,5: questo quanto stabilito dopo l’intesa tra governo e Ue sul Pnrr, comunicata al termine della cabina di regia riunita a palazzo Chigi e presieduta dal ministro competente, Raffaele Fitto. Lo spostamento delle risorse dalla terza alla quarta rata è dovuto in sostanza a una richiesta di modifica in materia di riforma degli alloggi per studenti, spiega il governo, al fine di inserire una nuova milestone nella quarta rata, chiarire le condizioni e gli obiettivi della misura e correggere alcuni errori materiali.

«In accordo con la Commissione», sottolinea l’esecutivo, «le modifiche proposte non avranno alcun impatto sull’importo complessivo dei pagamenti che l’Italia riceverà nel 2023 con la terza e la quarta rata (per un importo totale di 35 miliardi di euro). La terza rata prevederà 54 obiettivi per 18,5 miliardi di euro, mentre la quarta 28 obiettivi per 16,5 miliardi», mentre prima gli obiettivi erano rispettivamente 55 e 27. La soluzione individuata non prevede più la creazione di 7.500 posti letto entro fine anno ma direttamente 60mila entro fine 2026. Ora Roma presenterà formalmente a Bruxelles la proposta di modifica della quarta rata, che sarà esaminata dalla Commissione Ue e poi dal Consiglio dell’Unione europea, «congiuntamente- spiega il governo - alle altre 10 proposte di modifica della quarta rata già esaminate dalla cabina di regia e presentate l’11 luglio alla Commissione».

 

 

 

Non sono previste modifiche «all’importo complessivo dei pagamenti che l’Italia dovrebbe ricevere nel 2023, tenendo conto sia della terza che della quarta richiesta di pagamento», confermano intanto anche fonti Ue. «Ribadiamo che siamo stati in contatto con le autorità italiane su questo argomento e abbiamo avuto scambi costruttivi», in particolare, sul «provvedimento sugli alloggi per studenti». Il commissario Ue all’Economia, Paolo Gentiloni, è soddisfatto: «Abbiamo lavorato molto, in queste settimane, costruttivamente, e penso che alla fine la soluzione sia molto positiva. L’Italia raggiungerà gli obiettivi previsti per la terza e la quarta rata, secondo il disegno del piano».

Anche da fonti del governo trapela soddisfazione perché di fronte alle sfide del Pnrr, «è stato realizzato in questi mesi, con il contributo di tutte le amministrazioni competenti e senza soluzione di continuità, un intenso lavoro di completamento della fase attuativa, in costante contatto con gli uffici della Commissione europea». Le opposizioni però vanno all’attacco. La segretaria del Pd, Elly Schlein, sottolinea: «Bene che finalmente arrivi la terza rata ma si dimostra l’incapacità di questo governo di gestire questo piano unico e irripetibile per gli investimenti nel nostro Paese. Noi siamo disponibili a collaborare ma serve una scatto in avanti di questo governo». Mentre il M5S attacca sugli alloggi per studenti, su cui, spiegano i deputati 5 Stelle in commissione Istruzione, «da mesi lanciamo l’allarme in tutte le sedi. Il taglio per gli alloggi nella terza rata del Pnrr è un vero e proprio fallimento la cui responsabilità ricade tutta su questo governo».

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