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Calenda fa shopping in casa Pd: D'Amato passa con Azione

Andrea Bonanni
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Dopo il fallimento del partito unico, fra Italia Viva e Azione, Matteo Renzi e Carlo Calenda hanno iniziato un’opera di convincimento per "ripopolare" le fila dei rispettivi partiti. Solo che dopo un primo momento in cui ognuno pescava nuovi volti fra le fila dell’altro c’è stato un confronto per fermare i cambi di casacca. Da quel momento i due leader separati in casa hanno iniziato a guardarsi attorno. E dopo Enrico Borghi che dal Partito democratico è passato a Italia Viva adesso è la volta di un altro ex dem che però passa ad Azione. Sarebbe infatti Alessio D’Amato, ex assessore regionale alla sanità del Lazio e candidato Governatore per il centrosinistra l’ultimo dei «nuovi ingressi» nel partito di Calenda. L’ufficialità arriverà lunedì nel corso di una conferenza stampa in Senato, insieme al capogruppo di Azione alla Camera Matteo Richetti e alla portavoce e vicesegretaria del partito Mariastella Gelmini.

 

 

D’Amato si è dimesso dall’assemblea nazionale del Pd lo scorso 18 giugno dopo la partecipazione di Elly Schlein alla manifestazione organizzata dal M5S contro il precariato. «Brigate e passamontagna anche no - aveva scritto su Twitter facendo riferimento alle parole pronunciate in quell’occasione da Beppe Grillo sul palco pentastellato -. È stato un errore politico partecipare alla manifestazione». D’Amato potrebbe diventare, viene spiegato, coordinatore di Azione nel Lazio e poi essere candidato come capolista nel Lazio alle elezioni Europee. A quel punto, secondo «Radio Transatlantico» nel collegio potrebbe esserci una sfida con Marta Bonafoni, coordinatrice Pd e probabile capolista dem, e Nicola Zingaretti. Nel collegio nord-ovest, che nel 2019 fu di Carlo Calenda, i dem potrebbero invece candidare Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency Gino Strada.

 

 

«Il mio obiettivo è sempre lo stesso - ha dichiarato il leader del partito Carlo Calenda - ricostruire quell’area riformista che il Partito democratico non rappresenta più. Non mi interessa fare una campagna acquisti per riportare nel gruppo Iv-Azione a Palazzo Madama il vecchio equilibrio ma semplicemente proseguire nel progetto politico». Gli fa eco Osvaldo Napoli, della segreteria di Azione, che ha dichiarato: «La probabile adesione di D’Amato segna la nascita di un nuovo riformismo di impronta liberale, europeista e popolare che il Pd di Elly Schlein non potrà mai interpretare». Mercoledì potrebbe anche essere annunciato l’avvicendamento nel ruolo di capogruppo al Senato fra Raffaella Paita e Enrico Borghi.

 

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