Cultura, Sangiuliano chiede al Louvre la restituzione di reperti archeologici
L’italia chiede al Museo del Louvre la restituzione di sette preziosi reperti archeologici tra i quali un’anfora a sfondo nero (datata V secolo) attribuita al «Pittore di Berlino», artista mai identificato, signore assoluto della ceramica ellenica. La notizia è rimbalzata sulle pagine di «Le Monde», confermate tra l’altro dallo stesso Museo che li aveva acquistati, come si legge sul quotidiano francese, «tra il 1982 e il 1998 in un periodo storico in cui i direttori erano più interessati all’autenticità di un’opera e meno preoccupati della loro provenienza». «Il prossimo autunno - si legge nell’inchiesta firmata da Roxana Azimi - ci potrebbe essere in programma un accordo storico tra l’Italia e la Francia. Un dialogo ininterrotto quello tra i due Paesi, da oltre 10 anni, quando vennero alla luce i primi sospetti legati a Giacomo Medici, un mercante d’arte originario di Genova. Le polizia svizzera e italiana scoprì nel suo magazzino un vero e proprio tesoro. Migliaia di oggetti scavati clandestinamente dai "tombaroli" accanto a cinquemila polaroid, come una sorta di inventario di tutte le opere, dalla scoperta alla restaurazione, prima della vendita».
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Tra i pezzi attenzionati e dall’origine incerta, il Vaso antico del Pittore di Ixion (circa 330 a. C), un’opera firmata dal pittore di Antiménès ornata di scene mitologiche (acquistata all’antiquario siciliano Gianfranco Becchina per 290mila dollari) e un paio di nereidi, ninfe del mare, originarie delle Puglie. Una richiesta di restituzione delle opere d’arte era già stata presentata dal ministero della Cultura italiana alla Francia nel 2018, ritorna poi alla carica nel 2022 Luigi La Rocca, direttore generale per l’Archeologia del Mic (nella richiesta di restituzione anche una testa d’Eracle proveniente dalla città etrusca di Cerveteri). Laurence des Cars, direttrice del Museo del Louvre, risponde all’Italia attraverso le pagine di Le Monde: «Sono convinta che tutte quelle opere che hanno un dubbia provenienza siano una macchia all’interno delle collezioni del Louvre. Dobbiamo assolutamente prenderci le nostre responsabilità e esaminare quanto accaduto con rigore e lucidità». All’Italia, sempre secondo quanto riportato dal quotidiano francese, Laurence Des Cars promette «la totale disponibilità e collaborazione del Louvre. Il prossimo autunno entreremo sicuramente in una fase nuova e chiederemo al ministero della Cultura di prendere posizione». E come pegno di buona volontà, Laurence des Cars aggiunge alla lista delle opere d’arte da «restituire» all’Italia anche una statua di adolescente scovata nel sito di Medma in Calabria.
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Sulla questione è intervenuto il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. «Sono lieto che una grande istituzione culturale come il Louvre riconosca la richiesta da me inoltrata, in occasione dell’incontro a Parigi con la direttrice Laurence Des Cars avvenuto a febbraio scorso - ha spiegato Sangiuliano - Nell’occasione abbiamo presentato un accurato dossier predisposto dagli uffici competenti del ministero della Cultura su alcuni reperti archeologici attualmente nelle collezioni del museo francese trafugati e illecitamente esportati dall’Italia, ponendo la questione della loro restituzione. Ne è scaturito un dialogo costruttivo, tuttora in corso, tra il Ministero della Cultura e il museo francese, con il comune obiettivo della tutela del patrimonio culturale e della lotta al traffico illecito dei beni culturali».
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