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Mafia, il concorso esterno è intoccabile: la promessa del governo sul crimine

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Nessuno strumento di lotta alla mafia sarà indebolito da questo governo. Ad assicurarlo è il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro in una intervista al Corriere della Sera. «La linea del governo è chiara - ha spiegato il deputato di Fratelli d’Italia -, il concorso esterno in associazione mafiosa non si tocca. Diciamo che si è scatenata una tempesta perfetta sul Nordio-Pensiero. Un cortocircuito logico. Perché il ministro della Giustizia ha detto che non esiste. E semmai che vuole intervenire con una norma ad hoc, che non significa abolire ma tipizzare un reato ad hoc». E comunque, ha spiegato ancora Delmastro, «rassereno tutti, non c’è nessuna volontà di abbassare l’asticella nella lotta alla mafia. E non potrebbe essere che cosi. Perché la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha tratto fonte di ispirazione politica da Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, come ha sempre detto. Diciamolo meglio, nessuno strumento della lotta alla mafia sarà indebolito da questo governo. Credo si sia capito».

 

 

Rispondendo a una domanda sull’Anm, Delmastro ha detto che l’Associazione Nazionale Magistrati «fornisce alcune sollecitazioni che è giusto ascoltare. L’organismo politico ha un altro ruolo, indipendente. Ma nel caso del concorso esterno non c’è neanche il motivo del contendere». Il caso della separazione delle carriere, è invece un altro tema: «È da sempre nel programma del centrodestra e lo faremo». Una nuova motivazione di tensione tra magistrati e governo.

 

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