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Giustizia, “nessuna criticità costituzionale”. Cosa svela Breda su Mattarella

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“Nella decina di articoli che formano il disegno di legge sulla riforma della Giustizia allo studio del Quirinale non mancano nodi tali da suscitare la perplessità di Sergio Mattarella”. Inizia così l’articolo di Marzio Breda, noto quirinalista, apparso sull’edizione odierna del Corriera della Sera. Il giornalista spiega però che non ci sono “criticità costituzionali”, ma solo “dubbi platonici” e che il presidente della Repubblica firmerà l’autorizzazione a presentare il ddl di Carlo Nordio alle Camere, che potranno applicare eventuali aggiustamenti, anche suggeriti dal Colle stesso.

 

 

Breda si sofferma sulle criticità: “I problemi più sensibili, per il capo dello Stato, e che potrebbero chiamarlo in causa sembrano concentrati soprattutto su due articoli della miniriforma. Quello che fa scomparire l’abuso d’ufficio e quello che riduce in modo drastico la portata del traffico d’influenze. Considerando il crescente orientamento anticorruzione della legislazione europea, far calare l’eclissi su questi reati ci esporrebbe a critiche e tensioni con Bruxelles. Ciò che fa riflettere Mattarella, nella consapevolezza che l’Italia non ha bisogno di nuove prove di forza. Sono - si legge sul quotidiano - abrogazioni incompatibili con lo spirito del tempo”. Ci sarà anche questo tema nell’incontro che andrà in scena domani al Quirinale tra Mattarella e Giorgia Meloni.

 

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