Bologna, dal Pd affossano il piano per la città “a 30 all'ora”: retorica e tristezza
Spaccatura interna al Pd per la scelta del sindaco di Bologna Matteo Lepore di portare avanti il progetto di una città a 30 chilometri all’ora, con pesanti limiti di velocità sulle strade. A criticare il primo cittadini dem è un altro esponente della sinistra, Giuseppe Paruolo, consigliere regionale dell’Emilia Romagna: “A Lepore, al contrario di me, piace la retorica della città-vetrina, che abitualmente declina nella dizione di ‘città più progressista d’Italia’. Oggi pare aver trovato nella ‘Bologna a 30 all’ora’ il suo provvedimento-bandiera, annunciato con ampia retorica in questi giorni. È un po’ triste ascoltare grandi discorsi sulla disponibilità di supercalcolatori come quelli effettivamente presenti a Bologna al Tecnopolo e poi verificare che nei casi in cui avrebbe davvero molto senso utilizzarli, come questo, si preferisce invece basarsi su calcoli semplici e assai meno affidabili”.
Una nuova tassa per gli italiani: Schlein e l'idea per tartassare tutti
“Il numero di parametri e coefficienti inseriti nel calcolo è talmente ampio e aleatorio da rendere poco probante il fatto che a un certo punto ci si riesca a ricondurre a valori paragonabili a quelli derivati dal PUMS, peraltro relativi a tempi e stagionalità diverse. Alcuni dei valori dati a tali parametri - scrive ancora Paruolo - appaiono essere puramente ipotetici, mentre altri vengono in qualche modo desunti da dati o studi precedenti, ma anche in questo caso alcune scelte appaiono discutibili. Per fare solo un esempio, assumere come base gli spostamenti interni alla città di una lunghezza media di 3 km sembra una scelta molto 'bolognacentrica', perché in realtà la città viene attraversata da flussi di traffico che solo in parte sono interni alla città stessa”.
Altra batosta per i giudici e la sinistra: confermato il proscioglimento di Fontana
L’affondo di Paruolo non è finito: “Nessuna motivazione, nessuno studio portato a dare ragione di queste scelte che risultano poi decisive per l’esito dei calcoli. C’è da dire che gli autori dello studio sono consapevoli di aver messo giù dei numeri non indiscutibili, visto che subito dopo scrivono esplicitamente che il meccanismo è costruito per ‘portare a risultati ‘plausibili’ ma che inevitabilmente mantiene un qualche grado di arbitrarietà’. Le virgolette su ‘plausibili’ sono nel testo. Insomma, la sensazione è quella di essere di fronte ad una stima da prendere molto con le molle. Se fossi il sindaco Lepore - il consiglio dell’esponente Pd - eviterei di usare questa ‘stima’ come rassicurazione per i cittadini”.
Cannonate al governo: Facci, cosa c'è dietro la bufera sul giornalista