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In Onda, Bonaccini non ci sta: "I sindaci di destra volevano me commissario"

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Stefano Bonaccini continua a esprimere un evidente disappunto per la decisione del governo di Giorgia Meloni di scegliere il generale Figliuolo e non lui come commissario per la ricostruzione nelle regioni colpite dalla recente alluvione. Il presidente dell'Emilia Romagna è intervenuto domenica 9 luglio a In Onda, su La7, dove ha rivendicato che "non io, ma i sindaci, anche quelle di centrodestra, i sindacati, le associazioni imprenditoriali e i professionisti, insomma i territori, chiedevano il sottoscritto come commissario alla ricostruzione post alluvione". 

 

Bonaccini ricorda che è ancora commissario alla ricostruzione post terremoto, e "in 10 anni abbiamo ricostruito praticamente tutto o quasi. C'era una filiera istituzionale che aveva funzionato molto bene". Il presidente del Pd parla poi di Figliuolo: "È una persona con cui ho lavorato e che stimo". "È curioso che alcuni esponenti del governo lo attaccavano frontalmente per il piano vaccinale mentre io e altri lo difendevamo - argomenta Bonaccini - Oggi sento lodi sperticate allo stesso che veniva così criticato aspramente". Insomma, neanche la scelta di un esperto di spessore come Figliuolo frena le rivendicazioni del governatore. Il quale, non ha mancato di commentare la polemica sulle parole del presidente del Senato sull'indagine a carico del figlio, Leonardo Apache. 

 

"È incredibile che la seconda carica dello Stato stabilisca chi è colpevole e chi è innocente", ha tuonato il presidente della Regione Emilia Romagna, "Lui ha tutt’altro ruolo e dovrebbe starne molto lontano e garantire l’autonomia e l’indipendenza della magistratura, chi governa dovrebbe far funzionare la giustizia non difendere la propria posizione", ha detto nel talk condotto dda Maarianna Aprile e Luca Telese. 

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