Consenso

Governo, Bettini cade dal pero e sminuisce gli italiani: attratti dalla propaganda di Meloni

La sinistra non riesce proprio a tollerare il gradimento del centrodestra dopo diversi mesi di governo. L’ultimo sfogo anti-italiani è quello di Goffredo Bettini, tra i volti di maggiore spicco del Partito Democratico, che è stato intervistato da L’Espresso: “È sorprendente che l’attuale governo nonostante molti errori, le promesse non mantenute, le occasioni mancate, e qualche mala figura di ministri o sottosegretari, continui a rimanere alto nel gradimento degli Italiani. Non tutto può essere giustificato da un vento reazionario che spira a livello internazionale e, neppure, dalle divisioni delle opposizioni; che pure pesano. L’impressione è che, nonostante tutto, esso riesca ad evocare e interpretare (in modo propagandistico, ma alla fine efficace) l’insofferenza dei cittadini rispetto alla confusione e alla paura che i processi di globalizzazione hanno diffuso in tutto il corpo dell’Europa”.

 

  

 

“Coglie, in questo senso, meglio della sinistra un desiderio di protezione e di tranquillità nel mare in tempesta. Sono - afferma il dirigente nazionale del Pd - messaggi diversi, ma a guardar bene, vanno nella stessa direzione. Europeismo minimo, nazionalismo, riaffermazione della famiglia tradizionale, la sicurezza (ora anche quella stradale), l’ostilità verso gli immigrati, un garantismo spinto che allude a ‘lasciar fare’, le tasse intese come una rapina di Stato. Potrei continuare. È un mescolamento generale di temi che prefigurano una vita meno esposta, non assillata da troppi vincoli, complicazioni, presunte o vere persecuzioni”. 

 

 

L’intemerata di Bettini prosegue, con un altro passaggio in cui rappresenta l’ennesima fotografia di un Pd lontano anni luce dagli italiani: “L’ondata di simpatia (molto ingigantita dai media) verso Berlusconi dopo la sua scomparsa racchiude, a mio avviso, questo sentimento generale. E tanto poco contano i singoli atti politici, alla sinistra mai perdonati, che persino la sdolcinata amicizia tra il Cavaliere e Vladimir Putin non paga alcun dazio. Mentre il campo democratico è costretto a puntualizzare persino le virgole del suo discorso, la destra agita dall’alto un misto di ultra conservazione e sovversivismo”.