Omnibus, Monti applaude e promuove le mosse di Meloni in Europa
Mario Monti plaude Giorgia Meloni. L’ex presidente del Consiglio, voluto dall’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dopo le dimissioni di Silvio Berlusconi nel lontano 2011 e passato alla storia per i pesanti tagli alla spesa pubblica del suo mandato, applaude l’attuale premier e la sua idea di un Fondo Europeo di Sovranità. Il fondo, che Meloni chiede da mesi e su cui lavora sia in sede europea sia nei colloqui privati avuti con il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, è infatti una strada migliore rispetto alla “via inaugurata in febbraio su pressione soltanto di due Paesi (Francia e Germania) di lasciare larghezza, ma solo a quei Paesi che possono avere larghezza finanziaria, nel dare loro a livello nazionale aiuti di Stato. Qui applaudo personalmente Meloni, perché questo fondo sovrano dovrebbe essere un fondo europeo, di sovranità europea”.
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Il riferimento di Monti è all’asse franco-tedesco che da inizio anno lavora per imporre alla Commissione Europea un piano di investimenti e aiuti alle industrie piegato ai desiderata di Parigi e Berlino. Un’Inflation Reduction Act – questo il nome del piano statunitense e del Presidente Joe Biden per uscire dalla crisi – in salsa europea che premi gli stati più virtuosi e con dei limiti importanti. Uno fra tutti: la prosecuzione della sospensione degli aiuti di Stato. Un piano quindi a discapito di quei paesi come l’Italia che avrebbero bisogno proprio di nuovi aiuti per dare forza sui mercati alle proprie industrie.
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Un plauso quello di Monti che è anche sostegno. Almeno a detta del senatore a vita: “Avevo suggerito sia pubblicamente che privatamente alla presidente del Consiglio di porre il veto su questo”. Francia e Germania infatti, secondo Monti, devono essere “ricondotte ad una logica comunitaria” e sarebbe elegante, sorprendente e utilissimo "se il capo del governo italiano con l'alleanza di molti piccoli paesi con garbo richiamasse Germania e Francia” tanto da riportarle al tavolo delle trattative e far valere il peso del nostro paese nelle scelte europee.