Migranti, Meloni dà battaglia sugli sbarchi: “Con il nostro governo risultati strutturali e duraturi"
La questione più urgente da affrontare durante questa 'estate. Una distinzione che cambia, radicalmente, la prospettiva di accoglienza. Un botta e risposta che, non serve un mago per prevederlo, non resterà un episodio isolato in questo assolato giugno. "Non fu speronamento. Fu ingresso in porto in stato di necessità con naufraghi stremati, ostaggio da 18 giorni della propaganda sovranista. Fu, secondo la Cassazione, adempimento di un dovere. Presidente Giorgia Meloni, disconosce la massima autorità di giustizia del Paese?". Se lo domandano, in modo volutamente provocazione, i rappresentanti della nave Ong Sea Watch. Il riferimento, tutt'altro che velato, è alla comunicazioni del Premier alla Camera in vista del prossimo Consiglio europeo. E a Carola Rackete, capitano della Sea Watch, che nel giugno del 2019 decise di forzare la chiusura del porto di Lampedusa e fu arrestata con l'accusa di resistenza a una nave da guerra e tentato naufragio.
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La leader di Fratelli d'Italia ha voluto innanzitutto porre l'accento su una distinzione fondamentale. Ma per anni negata dalla sinistra. Quella cioè tra migranti economici e chi ha un diritto chiaro, evidente ed insindacabile alla protezione internazionale. "Sono due materie molto diverse che per anni sono state colpevolmente sovrapposte. Per noi la difesa dei confini esterni è l’aspetto fondamentale. Chi ha dato fiducia a me e a questo governo si aspetta risultati concreti nel contrasto all’immigrazione irregolare, e li avrà. E non importa se servirà tempo per ottenerli, perché i risultati ai quali stiamo lavorando saranno strutturali e duraturi".
Nella seconda parte del suo intervento, il premier ha ricordato l'episodio che ha coinvolto direttamente la Sea Watch. "Questo è l’impegno che ci siamo assunti, questo è quello che faremo. E voglio dire - ha concluso Giorgia Meloni - che sono fiera di essere arrivata alla guida di questa nazione quando era lanciata a folle velocità verso la cancellazione dei confini nazionali, il riconoscimento del diritto inalienabile alla migrazione e quindi ad essere accolti in Europa senza vincoli e senza distinzioni, il divieto di adottare qualsiasi misura di contenimento dell’immigrazione illegale, arrivando perfino a legittimare chi sperona le navi dello Stato italiano; e di ritrovarmi oggi a rappresentare una nazione che si fa portatrice di una visione diametralmente opposta".
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