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Nuovo Codice della strada, il ministro Valditara punta sui crediti a scuola

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Crediti per gli studenti che frequenteranno corsi di educazione stradale per prendere la patente. È una delle novità previste dalla riforma del codice della strada. «Dobbiamo spiegare ai ragazzi che hanno in mano un mezzo che li può portare in galera per tanti anni e se quel mezzo lo usano in modo scriteriato si rovinano la vita, perché l’omicidio stradale non fa sconti e purtroppo tanti giovani non sanno nemmeno cosa sia. I giovani vanno informati e responsabilizzati». Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara lo ha sottolineando spiegando che una parte della riforma del codice della strada che oggi arriva in Consiglio dei ministri, è il risultato di una collaborazione tra Salvini, Piantedosi e lo stesso Valditara. L’obiettivo è quello di formare nelle scuole «una mentalità e una cultura della legalità e delle buone pratiche sulla strada. Chi supererà questo percorso formativo avrà dei crediti che saranno utili per acquisire la patente», ha detto il ministro dell’istruzione. Valditara ha poi spiegato che sta lavorando per cambiare le regole sul voto di condotta. «Non basta mandare gli ispettori, interverremo anche sul voto», ha detto il ministro facendo riferimento alla promozione con 9 in condotta all’Istituto Viola Marchesini di Rovigo di due ragazzi che avevano sparato pallini con una pistola ad aria compressa contro una docente. «Ci dovrà essere un ripensamento sul significato e sul ruolo, all’interno dell’intero anno scolastico, del voto di condotta», ha detto Valditara, aggiungendo: «Vogliamo capire anche qui se ci sono margini di manovra che il ministero può avere. Credo che a breve gli ispettori ci faranno questa relazione, ma non basta mandare gli ispettori, interverremo anche sul voto di condotta».

Parlando poi del ricorso fatto dalla famiglia contro la bocciatura dello studente di una scuola di Abbiategrasso (Mi) che aveva accoltellato una professoressa, ha detto: «Abbiamo previsto la difesa legale e abbiamo diverse richieste di attivazione dell’avvocatura dello stato. Chi è aggredito potrà utilizzarla. Nei casi più gravi e se c’è coscienza e volontà ci sarà anche lo stato che si costituirà parte civile. Agli insegnanti verrà inoltre garantita l’assicurazione contro gli infortuni che era preclusa al personale della scuola ed è invece garantita a tutto il pubblico impiego, è un gesto di attenzione». Valditara ha poi spiegato che è prevista anche una riforma degli istituti professionali: «Una delle svolte decisive che stiamo cercando di mettere in campo è far sì che l’istruzione tecnico-professionale diventi un canale formativo di serie A. Vi annuncio che fra non molto vareremo una riforma importante in questo settore. Mi sono confrontato con regioni, sindacati, parti sociali e associazioni di categoria: stiamo costruendo un consenso trasversale molto ampio. A parte qualche posizione estrema critica, il consenso è traversale geograficamente e in alcuni casi anche politicamente. Una grande riforma dell’istruzione tecnico-professionale è quello che ci serve per dare una chance a tanti ragazzi, perché quando leggo i dati di Unioncamere di 1,2 milioni posti di lavoro che non vengono coperti per mancanza di qualifiche corrispondenti dico che è un crimine e un delitto nei confronti di 1,2 milioni di ragazzi che non riescono a trovare lavoro e dall’altra parte anche nei confronti del mondo dell’impresa, perché perde competitività». E per concludere un accenno anche al Ponte sullo Stretto:«Dobbiamo fornire tecnici adeguati e adeguatamente formati per realizzare quest’opera e soprattutto per gestire il dopo. Serve una rete di scuole d’eccellenza per fornire quei tecnici che sapranno far decollare Calabria e Sicilia sfruttando le potenzialità che il Ponte, una volta realizzato, darà al territorio».

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