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Figli coppie arcobaleno, Matone: dalla sinistra solo confusione e informazione scorretta

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Pierpaolo La Rosa
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«È una sentenza estremamente ragionevole, che riconosce la sovranità dell’ordinamento italiano in questa materia. È tanto semplice. Una materia nella quale l’Italia ha deciso così, punto». Non ha dubbi Simonetta Matone, deputata della Lega, per 17 anni pubblico ministero presso il Tribunale dei minori, in merito al verdetto della Corte europea dei diritti dell'uomo (Cedu), che ha dichiarato inammissibili i ricorsi presentati da diverse coppie italiane, omo ed eterosessuali, che lamentavano la mancata trascrizione nei registri dell'anagrafe dei certificati di nascita esteri di bambini concepiti grazie alla maternità surrogata.

Onorevole Matone, vengono dunque smontati gli attacchi delle opposizioni.
«Si tratta di un falso problema. Tutti i bambini, nel nostro Paese, godono di tutti i diritti: vanno all’asilo, frequentano la scuola, vengono vaccinati. Ma cosa dicono, sono tutte cose che non sono vere, che vengono buttate lì per fare confusione. Dobbiamo fare un’informazione corretta».

 

Perché tutte queste polemiche?
«Rilevo che la sinistra, dopo anni e anni di battaglie femministe, ha trasformato le donne in fattrici a pagamento. Sono riusciti anche a mistificare questa questione, il livello di inganno è arrivato al punto di chiamare questa roba, orrenda dal punto di vista etico, giuridico e quant’altro, maternità solidale: questa è l’ultima pensata della sinistra, che però non ci può trarre in inganno, visto che non ci può essere niente di solidale in una pratica del genere, alla luce del fatto che noi non sappiamo se queste donne vengono o non vengono pagate. Anni ed anni di psichiatria, di neuropsichiatria infantile, di pediatria, dimostrano poi che c’è un filo unico conduttore che passa nella pancia della madre, da madre a figlio, e tutto questo viene superato dalla "necessità impellente" di avere un figlio. Allora, io capisco, umanamente, che ci possa essere questa esigenza, ma al tempo stesso capisco pure che nella vita non si può avere tutto. Quindi, ci sono dei punti in cui tu devi necessariamente fermarti, perché la famiglia può essere anche una famiglia senza figli. Se poi proprio l’hai fatto, e questo ragazzino c’è, ha un genitore che è quello con il quale viaggia il suo certificato di nascita, e l’altro, secondo la Corte di Cassazione, lo può adottare. Cosa c’è di crudele in tutto questo?».

 

Polemiche basate sul nulla, insomma...
«Qui noi passiamo per i cattivoni della situazione, ma non è così. Io trovo che tutto ciò sia frutto veramente di un egoismo senza pari, il non sapere accettare la realtà delle cose, il dire voglio tutto e voglio pure un figlio. Mi rendo conto che sia un discorso complesso e difficile, ma mi rendo anche conto del fatto che esistono dei limiti oggettivi, limiti che madre natura ci ha dato. Limiti che non possono essere superati, costi quel che costi».

Fiduciosa che il provvedimento presentato dalla maggioranza, attualmente all’esame dell’Aula di Montecitorio, per rendere universale il reato di maternità surrogata, venga approvato senza particolari problemi da entrambe le Camere?
«Per carità, le opposizioni fanno quello che devono fare, ma i numeri in Parlamento ci sono e quindi le misure passeranno».

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