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Silenzio di Schlein su Grillo, Lega all'assalto: "È un compagno che sbaglia?"

Brigate e passamontagna. Parole pronunciate dal cofondatore del Movimento 5 stelle, Beppe Grillo, ieri dal palco della manifestazione pentastellata contro il precariato e le misure del governo Meloni sul lavoro, che hanno scatenato una dura polemica. Centrodestra all’attacco, centristi che puntano il dito sulla segretaria del Pd Elly Schlein, "re" di aver preso parte al corteo, e malumori anche tra i dem, con una prima netta reazione che arriva dall’ex assessore alla sanità della giunta Zingaretti, Alessio D’Amato, candidato del centrosinistra alle ultime elezioni nel Lazio, che si dimette dall’Assemblea nazionale del partito: «Brigate e passamontagna anche no. È stato un errore politico partecipare alla manifestazione dei 5 stelle, non mi ritrovo in questa linea politica. Continuo a lavorare per una alternativa ai sovranisti e ai populisti», scrive sui social. Il diretto interessato, al centro delle polemiche, sceglie l’ironia per replicare alle critiche: «Brigata ’Riparazione panchine'», scrive Grillo su Instagram, postando una foto in cui viene ritratto un uomo che indossa una maglietta con il loro del Movimento e un passamontagna nero, reggendo tra le mani un foglio con su scritto «Brigata di cittadinanza, reparto d’assalto».

 

  

Il leader M5s, Giuseppe Conte, in un lungo post su facebook contrattacca, parlando di «strumentalizzazione» di una singola frase «estrapolata dal suo contesto» e «criminalizzata perchè, accarezzando il gusto del paradosso, incitava i presenti a indossare il ’passamontagnà per compiere non già azioni violente, bensì azioni pacifiche e utili per la propria comunità. E così un omaggio al lavoro socialmente utile di tanti cittadini attivi» ha «originato un ridicolo coro di indignazione. Ovviamente in questo coro si distinguono anche gli esponenti della falsa opposizione. Ma cosa pensano, di intimorirci? O forse mirano a coprire con questi giochetti il grido che si è levato oggi dalla piazza romana? Non ci riusciranno», garantisce l’ex premier. Concetto ripreso anche oggi dal palco dell’iniziativa di Polo progressista: «Grillo strumentalizzato, nulla di violento». Ma cosa ha detto Grillo? «Vi ho preso che eravate piccolini e pieni di passione e ora siete qui ammucchiati a guardare il leader. Volete il leader? Ma siate leader di voi stessi. Reagite. Cominciate a fare le brigate di cittadinanza, mascheratevi col passamontagna e di nascosto andate a fare i lavoretti, mettete a posto marciapiedi, aiuole, tombini. Fate il lavoro e scappate», è il passaggio "incriminato" dell’intervento dal palco, in cui il cofondatore del Movimento parlava di precariato del lavoro. 

 

La "difesa" di Grillo da parte di M5s, tuttavia, non placa le polemiche: «Era scomparso, fuori dai radar. Ha poco da dire e di nulla gli importa. Ma deve guadagnarsi il ’vitaliziò di partito. Allora si inventa brigate e passamontagna. Così può tornare a casa in Sardegna e lasciarci a commentare. Merita solo indifferenza e non fa nemmeno più ridere», è il lapidario commento del ministro della Difesa Guido Crosetto. «Dicono che sbagliare è umano ma perseverare nei propri errori è diabolico», osserva il ministro degli Affari regionali Roberto Calderoli, che mette in guardia: «Attenzione che qui si sta giocando con il fuoco...».

I capigruppo leghisti, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo si rivolgono direttamente al Pd, dicendosi stupiti dal «silenzio di Elly Schlein che era nella stessa piazza del fondatore dei 5 Stelle. Dica se Grillo è un compagno che sbaglia. Da che parte sta la segretaria dem?». Ed è ai dem, o meglio a una parte di loro, che si rivolge anche Matteo Renzi. «Delirio dei 5 Stelle sul palco di Roma. Poi vedo Elly Schlein rincorrere il corteo grillino e domando ai riformisti del Pd: ma davvero volete finire così la vostra esperienza politica?», chiede il leader di Iv. «È un dolore vedere il Pd, partito che ha sempre garantito la tenuta istituzionale, ridotto in questo modo», dice la coordinatrice nazionale di Italia Viva Raffaella Paita. A sostegno della scelta della leader dem si schiera Brando Benifei, capodelegazione Pd a Bruxelles: «Gli stessi esponenti di partiti politici almeno formalmente di opposizione che nei giorni scorsi spiegavano fra gli applausi della destra che Berlusconi è stato un leader straordinario adesso attaccano la segretaria del Pd per aver partecipato a una manifestazione contro la precarietà del lavoro». Benifei però non manca di lanciare una stoccata ai grillini, prendendo anche le distanze dalle parole dell’ex comico genovese: «Un Movimento 5 stelle ancora imbrigliato dai confusi e a volte fraintendibili comizi di Beppe Grillo delle cui parole evidentemente non può rispondere Elly Schlein», chiosa. «Tutti contro Elly. Eviterei di lasciare alle destre anche la libertà di scegliersi il capo dell’opposizione», afferma il dem Arturo Scotto. «Schlein ha fatto benissimo a portare un saluto nella piazza del M5s. Si parlava di reddito e dignità ed era giusto esserci. Pur nelle differenze. Di toni e contenuti», spiega Francesco Laforgia della segreteria nazionale del Pd.