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Schlein per scagliarsi contro Meloni strumentalizza anche la morte di Berlusconi

Benedetto Antonelli
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Elly Schlein non ha polemizzato nei giorni di lutto per Silvio Berlusconi. Ha mantenuto un profilo basso, a differenza di altri esponenti di sinistra. Ieri, però, ha svelato il suo pensiero, sia sui funerali di Stato che sulla riforma della giustizia approvata dal Consiglio dei ministri. «La cosa più sbagliata è cavalcare il momento di emotività per la morte di Berlusconi per fare delle riforme sbilanciate», ha ha detto intervistata a SkyTg24. La segretaria del Pd è andata all’attacco anche del lascito politico di Berlusconi: «Io non l’ho mai conosciuto, posso dire che il mio impegno e di molti della mia generazione nasce in contrapposizione al berlusconismo e a quello che ha significato per l’Italia quella stagione. Per me il patto del Nazareno è stata una frattura forte. C’è il rispetto che si deve anche a un acerrimo avversario ma non partecipiamo alla beatificazione di Berlusconi perché non dimentichiamo cosa ha voluto dire per questo Paese tra leggi ad personam, conflitto d’interesse, mercificazione con la compravendita di senatori e battute sessiste. Abbiamo trovato una forzatura inopportuna la richiesta di tre giorni di lutto nazionale».

Occorre ricordare che Schlein, a differenza del presidente del M5S Giuseppe Conte, ha comunque partecipato ai funerali nel Duomo di Milano. Ieri, però, ha collegato la figura del Cav alla riforma della giustizia, come se la morte di Berlusconi fosse in qualche modo legata ai tempi di approvazione del disegno di legge. In realtà, non c’è alcuna relazione, perché il Guardasigilli Carlo Nordio lavora da mesi al provvedimento e si sapeva già da settimane che sarebbe stato varato a metà giugno. A ricordare tutto ciò a Schlein ci ha pensatola capogruppo di Forza Italia al Senato, Licia Ronzulli, che ha replicato anche sul lutto nazionale: «L’affetto e la commozione di un intero Paese contano più di mille attacchi strumentali, a cominciare da quello della segretaria del Pd, che riesce a mancare di rispetto a Berlusconi anche dopo la morte». 

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