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Giustizia, Verderami: "I magistrati che si stracciano vesti...", gelo ad Agorà

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La riforma della giustizia del ministro Carlo Nordio ha sollevato aspre critiche a sinistra e in certi settori della magistratura. In particolare la cancellazione del reato di abuso di ufficio ha fatto gridare molti allo scandalo Ma come stanno le cose?  Se ne parla venerdì 16 giugno ad Agorà, su Rai3, dove Francesco Verderami spiega che questa fattispecie di reato che il governo vuole rimuovere "è un po' come la pesca a strascico, è vietata - spiega il retroscenista ipolitico del Corriere della serata - ma c'è anche un punto politico, quello del rapporto tra il potere politico e l'ordine giudiziario che è saltato e non per mano del centrodestra di Silvio Berlusconi". 

 

Insomma, il Cavaliere oggi "non c'è più e viene fuori dalla contesa" e non può essere più strumentalzzato per evitare di intervenire sulla giustizia. "Adesso si entra nella carne viva delle questioni giudiziarie e vorrei ricordare perché abbiamo la memoria dei pesciolini rossi che a proposito dell'urgenza di varare una riforma della Giustizia ha parlato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel suo discorso di insediamento per la seconda volta al Quirinale", ricorda Verderami. Poi la stoccata più fragorosa, quella a certi settori politicizzati della magistratura: "Questo stracciarsi di vesti da parte da parte di autorevolissimi esponenti del mondo della magistratura" avviene perché avvertono "che stanno perdendo il potere politico, che non era loro", argomenta il giornalista. 

 

 

 

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