Berlusconi, ammissione di D'Alema sui pm: perseguitato dai giudici
Massimo D’Alema spiazza tutti su Silvio Berlusconi. “Lui aveva probabilmente ragione nel ritenersi perseguitato da alcuni giudici. Ma credo che abbia sollevato un problema reale declinandolo nel modo sbagliato. E cioè interpretandolo come se ci fosse il complotto dei magistrati di sinistra contro di lui. In realtà quello che si era determinato nel nostro Paese era stato uno squilibrio nei rapporti tra poteri dello Stato, questa è la verità” le parole dell’ex leader della sinistra in un’intervista con il Corriere della Sera.
Irrispettoso, ha spaccato l'Italia: Bindi rincara la dose contro Berlusconi
Il focus dell’ex premier rimane sempre sulla giustizia: “Il tema era il riequilibrio, non il complotto contro Berlusconi. E alla fine quel suo scontro con i giudici ha creato un clima nel quale non è stato possibile fare nessuna riforma”. D’Alema afferma di aver provato “dispiacere” per la morte del leader di Forza Italia, definito “un combattente. Un avversario, certo, ma un uomo capace anche di suscitare ammirazione e persino simpatia dal punto di vista umano”. E per lui, il lutto nazionale in occasione dei suoi funerale, è “una decisione che corrisponde a un sentimento non di tutti, certo, ma di una parte importante degli italiani. Non credo che debba essere materia di polemiche”. Parole di maturità che si distinguono da quelle piene d’odio di altri esponenti della sinistra.
Meloni ricorda Berlusconi con una lettera: i grandi meriti nel fermare i post-comunisti