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Open Arms chiama Richard Gere. Salvini: risponderemo con Lino Banfi...
Open Arms si appella alle stelle di Hollywood. La Ong è decisa a chiamare a testimoniare al processo di Palermo in cui è imputato Matteo Salvini per sequestro di persona nientemeno che Richard Gere, l'attore che era andato a portare aiuti e solidarietà sulla nave. Una mossa che appare più mediatica che altro, dato che da quanto emerge dalle udienze l'imputato non sembra l'allora ministro dell'Interno, ma è la condotta della Ong a far sollevare dubbi e perplessità. "Ho scoperto che a settembre al processo a Palermo verrà a deporre Richard Gere. Chiamerò anche mia mamma, che è appassionata di cinema, e poi risponderemo con Lino Banfi", ha affermato Matteo Salvini, in un dibattito con Bruno Vespa al Forum in Masseria.
L'attore di Pretty woman è stato intervistato dal Guardian, e ha ricordato la sua esperienza sulla nave: "Abbiamo visto più di cento persone a bordo e mi sono vergognato che abbiamo così tanto e non siamo in grado di abbracciare questi altri esseri umani, i nostri fratelli e sorelle che erano affamati, traumatizzati. Se gli fosse stato detto che la barca sarebbe tornata in Libia, sarebbero saltati in acqua e si sarebbero annegati, e ho sentito che era nostra responsabilità portare quanta più luce possibile. Voglio dire, nell’Italia profondamente cristiana, come è potuto succedere? È criminale aiutare le persone bisognose? È stato sbalorditivo per me".
Parole che provocano la reazione della Lega: "Tichard Gere annuncia di voler testimoniare la sofferenza degli immigrati a bordo di OpenArms: potrà ricordare che la nave spagnola rifiutò, più volte e per più giorni, di andare in un porto sicuro indicato da Madrid. Una soluzione che sarebbe stata naturale e avrebbe risparmiato agli immigrati giorni di permanenza in mare e a Salvini un processo che si commenta da solo. Oppure, Gere potrà ricordare che OpenArms rifiutò di prendere a bordo degli immigrati dall’altra ong Alan Kurdi, anche se non era sovraccarica".