premierato o presidenzialismo
Riforme, Meloni punta sul premierato per evitare il referendum
Il governo di centrodestra continua a lavorare sulle riforme costituzionali per dare una svolta all’ordinamento italiano. In attesa che domani vada in scena l’incontro tra la ministra Maria Elisabetta Alberti Casellati e i sindacati, Affari Italiani ha svelato qual è la strada che intende seguire Giorgia Meloni. “Ormai è praticamente certo che non ci sarà il presidenzialismo ma il governo e la premier hanno scelto il premierato, ovvero della scelta diretta degli elettori del presidente del Consiglio” l’indiscrezione dopo mesi di studio delle riforme.
Tale opzione trova il favore di Azione e Italia Viva e “fonti qualificate della maggioranza sono convinte che alla fine non sia esclusa una convergenza anche con il Partito democratico e il Movimento 5 Stelle per evitare il referendum”, che sarebbe indotto soltanto se il centrodestra, che vuole dare maggiore stabilità politica al Paese, non avesse una larga maggioranza nella duplice votazione alla Camera e in quella doppia al Senato. In particolare c’è una richiesta della Lega, che vuole una riforma che preveda la fiducia costruttiva: in caso di dimissioni o caduta del premier il sostituto può essere scelto dalla stessa maggioranza votata alle urne. Nessuno nel centrodestra vuole un’aspra battaglia con l’opposizione, anche per evitare di fare la fine di Matteo Renzi nel 2016, e saranno quindi modificati pochi articoli della seconda parte della Costituzione.