dopo l'aggressione
Il ministro Valditara contro la violenza nelle scuole: psicologo permanente
Dopo l'aggressione della professoressa nella scuola di Abbiategrasso, entra in scena il ministro dell'Istruzione Valditara che annuncia la presenza di psicologi nelle scuole per prevenire atti di violenza all'interno delle aule. «Assistenza permanente per gli studenti con criticità; un piano contro gli abbandoni al Sud». Il ministro dell’istruzione, Giuseppe Valditara, in una intervista al Messaggero interviene sul caso dell’aggressione alla professoressa da parte di un alunno e sul fenomeno del bullismo: «Premesso che quello di Abbiategrasso è un episodio particolare, che ha una sua specificità, c’è un problema di disagio psicologico, spesso connesso al post Covid. Abbiamo un tavolo di lavoro presso il ministero e una proposta è quella di istituire in modo permanente e generalizzato una assistenza psicologica a favore di tutte quelle scuole in cui ci sia necessità, cioè dove vi siano studenti che abbiano evidenziato criticità, naturalmente d’intesa con le famiglie».
Quanto al fenomeno dell’abbandono scolastico, soprattutto al sud, Valditara annuncia: «Venerdì in Calabria presenterò l’Agenda Sud, che va proprio a combattere il fenomeno. I dettagli li spiegheremo in una conferenza stampa sul territorio. Si tratta di un progetto pilota che parte da 150 scuole selezionate attraverso le valutazioni dell’Invalsi. Una sfida per dare ai ragazzi delle regioni meridionali del Paese, le stesse opportunità di successo formativo, per unire l’Italia colmando il gap che c’è tra Nord e Sud, in termini di abbandoni scolastici, sia di competenze specifiche. Posso dire che questa volta ci saranno delle risorse dedicate». E parlando della riorganizzazione della scuola che ha in mente, il ministro spiega che «non ci sarà neppure una scuola in meno. Per rispondere alle richieste di razionalizzazione della Ue, agiremo però sugli accorpamenti delle presidenze e toglieremo il limite minimo di 400 studenti per poter creare un’autonomia scolastica. Starà alle Regioni organizzarsi. Noi daremo un numero di autonomie scolastiche per ogni Regione, poi saranno le autorità regionali a decidere. Nell’arco di 9 anni elimineremo le attuali 866 reggenze, accorpandone 633. Questa razionalizzazione ci permetterà di avere un ’tesorettò che crescerà negli anni, dai 2,6 milioni di euro del 2024 fino agli 88 milioni del 2032 di fondi risparmiati: questi risparmi resteranno nel sistema scolastico, in particolare migliorando il trattamento economico di presidi e personale amministrativo».