il nodo controlli
Controlli sul Pnrr, il governo smonta le critiche Ue: no polemiche strumentali
Una lunga e argomentata nota in otto punti del governo per rispondere alle parole del portavoce della Commissione europea che aveva sollevato la necessità di non indebolire il sistema di controlli sulla spesa dei fondi del Pnrr dopo che Palazzo Chigi ha tolto alla Corte dei conti i controlli preventivi. Eric Mamer, portavoce capo della Commissione, aveva detto che "abbiamo un accordo con le autorità italiane sulla necessità di avere un sistema di audit e controllo efficace, e questo è basato evidentemente anche sulle strutture italiane incaricate dell’audit e controllo; sta alle autorità italiane assicurarsi che queste istanze possono funzionare. E noi operiamo a stretto contatto anche con queste istanze per fare il nostro lavoro di controllo".
In serata, la replica di Palazzo Chigi con "osservazioni di merito e di metodo" che respinge "un pre-giudizio non informato" della Commissione. "Le norme proposte dal Governo", si legge nella nota, "e approvate ieri dalla Commissione parlamentare nel D.L. Pubblica Amministrazione, non modificano quanto già concordato tra Commissione europea e Governo italiano. Il primo decreto sull’attuazione del Pnrr, tra i diversi aspetti, disciplina i controlli sui fondi del Pnrr da parte della Corte dei Conti: e tale decreto, che rappresentava una specifica milestone del Pnrr ed è stato rendicontato positivamente dalla Commissione non viene in alcun modo modificata".
Il governo ricorda che condivide il fatto che "il Recovery necessita di un quadro di controlli che siano adatti e proporzionati alla sua natura unica e in modo che i programmi di spesa si basino sull’efficienza" e "l’azione del governo si basa su questo principio". Gli otto punti affrontano i vari aspetti della vicenda per fugare ogni dubbio sulla volontà italiana di agire con serietà e determinazione. Per "non alimentare polemiche strumentali", sottolinea Palazzo Chigi.