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Utero in affitto, Pd in frantumi. Anche D'Amato è contrario: "Una mercificazione"

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«Oggi ho sottoscritto la petizione "No alla maternità surrogata" promossa dalla rete NoGpa. È una pratica intollerabile che offende la dignità delle donne e i diritti dei bambini e va contrastata in tutti gli ambiti». A schierarsi contro l'utero in affitto è Alessio D'Amato, consigliere regionale del Pd e già candidato del centrosinistra alla carica di governatore del Lazio. Non solo, D'Amato è stato anche assessore alla Sanità regionale con Nicola Zingaretti presidente.

Il distinguo sulla maternità surrogata, quindi, arriva da un'esponente di primo piano del Pd e suona come un pericoloso sgambetto al segretario dem Elly Schlein. D'Amato usa parole nette per condannare la pratica dell'utero in affitto. «La mia adesione all’appello nasce da una critica da sinistra alla pratica della Gpa (gestazione per altri, ndr). Ecco perché invito tutti ad aderire all’appello lanciato dalla Rete NoGpa e firmare la petizione per dire un forte no a un’inaccettabile mercificazione del corpo delle donne».

Una presa di posizione, quella di Alessio D'Amato, che arriva proprio nella giornata in cui la commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha dato il via libera alla proposta di legge, promossa da Lega e Fratelli d'Italia, che mira a rendere l'utero in affitto un "reato universale". Ovvero un crimine perseguibile ovunque venga commesso, anche fuori dall'Italia.

Tra gli esponenti del Pd, peraltro, sono diverse le voci contrarie alla maternità surrogata e non solo dall'ala cattolica. Tra loro Goffredo Bettini, Giorgio Gori e Valeria Fedeli hanno firmato, come D'Amato, l’appello della Rete No Gpa. «La segretaria Schlein - ha detto invece la senatrice dem Valeria Valente - ha detto di essere favorevole a titolo personale e si è impegnata con tutti noi a fare una discussione sul tema. Sono certa che manterrà l’impegno».

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