Atteggiamento surreale

Amministrative 2023, rivolta nel Pd contro Schlein: “Surreale, agisce sempre da sola”

Il ko assestato dal centrodestra alle elezioni amministrative ha fatto molto male in casa Pd. Con parecchi malumori per la gestione di Elly Schlein. Il primo nodo riguarda gli argomenti affrontati dopo la convocazione della segreteria andata in scena ieri, che parte infatti dall’alluvione in Emilia-Romagna e non dal flop elettorale. “Surreale” la reazione di qualcuno presente al faccia a faccia riferita dal Corriere della Sera. Un altro motivo del contendere è lo stile politico di Schlein, che agisce troppo da sola, con pochi fedelissimi intorno a lei, per quello che è già stato ribattezzato il “tortellino magico”. “Ci vuole maggiore collegialità, conviene anche a Elly, perché sennò in casi come questo rischia di intestarsi la sconfitta da sola” la puntura che arriva da Base riformista, con molti dem che nei giorni dell’emergenza maltempo si chiedevano che fine avesse fatto la segretaria, letteralmente sparita.

 

  

 

Uno sfogo pubblico è quella di Paola De Micheli, che parla con alcuni membri del partito: “Il risultato elettorale era prevedibile. Fuori dai palazzi, dalle redazioni dei giornali e dai centri storici radical chic noi non esistiamo. Ma ti pare che uno prudente come Possamai avrebbe potuto dire a Elly di non venire a Vicenza a fare comizi con lui se non fosse stato più che necessario?”. In sostanza l’unica vittoria è arrivata dove la nuova leader non è stata avvistata. E le voci critiche nel Pd non sono mancate, come quella di Lorenza Bonaccorsi: “È stata una débacle in senso figurato. Una disfatta, una sconfitta clamorosa”. Anche Andrea Orlando fatica a trattenersi: “Sul territorio abbiamo l’esigenza di costruire un partito, abbiamo problemi di selezione della classe dirigente”. “I riformisti del Pd, invece, individuano nell’essersi buttati troppo a sinistra il motivo delle difficoltà attuali dei dem” il retroscena del quotidiano, che ricorda come il prossimo importante appuntamento sia quello delle elezioni Europee che si terranno il 2024: nel caso in cui si andasse incontro ad un’altra Caporetto la segretaria perderebbe la poltrona di numero uno dem.