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Trudeau-Meloni, Cirielli sbotta: “Preoccupazioni inesistenti e incomprensibili”

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«La preoccupazione è tutta nella testa di Trudeau...». A Hiroshima va in scena il G7 giapponese e scoppia già il primo ‘caso’ dopo le parole del primo ministro canadese Justin Trudeau, che nel bilaterale con la presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha espresso preoccupazione per le posizioni del governo italiano sui diritti Lgbt. Perplessità a cui la leader di Fratelli d’Italia ha replicato spiegando che il suo esecutivo sta seguendo le decisioni dei tribunali e non si sta discostando dalle precedenti amministrazioni. «La preoccupazione sta solo nei pensieri del primo ministro canadese», commenta con l’Adnkronos Edmondo Cirielli, viceministro degli Esteri e parlamentare di Fratelli d’Italia, che poi continua: «Non abbiamo cambiato nessuna norma rispetto al passato e non abbiamo proposto di farlo. Non comprendiamo questa preoccupazione».

 

 

Per l’esponente del partito del premier, quella di Trudeau è una dichiarazione «molto strana», probabilmente legata a «scopi interni»: «Non c’è alcun fondamento concreto, né diplomatico in quelle parole. Forse il primo ministro del Canada conosce poco la politica italiana». Le critiche del primo ministro canadese arrivano dopo gli attacchi rivolti all’Italia dal partito del presidente francese Emmanuel Macron sui migranti («Meloni disumana e inefficace») e dalla vicepremier spagnola Yolanda Diaz sulle tematiche del lavoro («Meloni incentiva i contratti spazzatura»). Per Cirielli, «probabilmente ci sono alcuni politici che utilizzano il palco della politica estera per regolare questioni interne. Queste dichiarazioni denotano una scarsa conoscenza dei fatti italiani. Ad ogni modo, si tratta di casi molto isolati e marginali rispetto al successo che sta riscuotendo la premier al G7 e alla considerazione altissima che tutti i partner internazionali hanno di Meloni».

 

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