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Giustizia, carcere preventivo e intercettazioni: pronta la riforma di Nordio

Dario Martini
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La riforma della giustizia è in arrivo. Il pacchetto sarà presentato a breve. A darne notizia è il Guardasigilli Carlo Nordio nel corso di un question time alla Camera: «Il cronoprogramma del governo e di questo ministero prevede, entro la fine di questo mese, la redazione di una bozza da presentare al Consiglio dei ministri e successivamente la sua discussione». I capisaldi saranno gli interventi su intercettazioni e carcere preventivo. Per quanto riguarda il primo punto, il ministro della Giustizia spiega quale sia l’orientamento di fondo su cui ha intenzione di muoversi il governo: «La segretezza delle conversazioni è l’interfaccia della nostra libertà. In tempi brevissimi presenteremo un progetto in questa direzione». Nordio non ci gira intorno, ha intenzione di imprimere una svolta copernicana: «Sin dal primo momento dell’illustrazione del piano per la riforma della giustizia da parte di questo ministero, abbiamo posto in rilievo la fondamentale necessità di rivedere completamente la disciplina della segretezza degli atti istruttori, e in particolare delle intercettazioni». Le fughe di notizie non saranno più ammesse.

 

 

Rispetto alla violazione di queste norme, Nordio fa riferimento alla propria esperienza di magistrato con quarant’anni di esercizio alle spalle: «In tutto questo tempo ho dovuto constatare che la violazione risiede in parte nella ambiguità delle norme stesse, sulla differenza tra la segretezza e la non pubblicazione, e in parte dal fatto che non si è mai individuato l’autore della diffusione illegittima di questi atti coperti da segreto». Inoltre, «per quanto ci riguarda noi stiamo lavorando in due direzioni. Proprio questa mattina abbiamo terminato una prima fase di studio che sarà completato domani mattina (oggi, ndr) al ministero. Comprenderà un pacchetto di norme che riguarderanno anche altri settori». Comunque, sottolinea ancora, «la segretezza delle conversazioni è l’interfaccia della nostra libertà, l’articolo 15 della Costituzione dice che la segretezza e la libertà sono indissolubili, come del resto, anche il voto è segreto proprio perché è libero, ed è libero perché segreto. Noi promettiamo solennemente che entro brevissimo tempo presenteremo un progetto in questa direzione».

 

 

Poi c’è la riforma della carcerazione preventiva. Per il ministro, «deve essere l’eccezione dell’eccezione, non solo perché lo richiede la normativa comunitaria, ma perché ce lo richiede l’etica, la razionalità e, soprattutto, la Costituzione quando afferma la presunzione di innocenza». Le nuove misure andranno ad incidere anche sugli aspetti procedurali in merito alla competenza nell’emanazione dell’ordinanza di custodia cautelare che fissa la custodia preventiva». Nordio fa sapere anche che è all’esame la riapertura di alcuni tribunali soppressi nell’ambito di una revisione delle circoscrizioni giudiziarie. È la cosiddetta «giustizia di prossimità», di cui, secondo il Guardasigilli, si sente come non mai la mancanza.

Intanto, il Senato ha approvato in via definitiva il disegno di legge sulla procedibilità d’ufficio e sull’arresto in flagranza. La nuova normativa prevede la procedibilità d’ufficio per tutti i reati peri quali sia contestata l’aggravante del metodo mafioso o della finalità di terrorismo o eversione. In questo modo si modifica il Codice antimafia prevedendo la procedibilità d’ufficio anche per il reato di lesione personale quando è commesso da persona sottoposta a una misura di prevenzione personale, fino ai tre anni successivi al termine della misura stessa. Infine, è previsto l’arresto in flagranza obbligatorio anche in mancanza di querela nel caso in cui la persona offesa non risulti subito reperibile. In questi casi la querela deve comunque essere presentata entro 48 ore dall’arresto. La nuova norma è limitata solo ai reati ritenuti di particolare allarme sociale. Movimento 5 Stelle e Alleanza Verdi e Sinistra si sono astenuti. Oltre alle maggioranza ha votato a favore anche il Pd.

 

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