Tv di Stato
Fazio, Renzi difende il governo: “Nessuna censura, non è stato mandato via”
Matteo Renzi spazio a tutto campo sugli ultimi scossoni in Rai, con gli addii dell’amministratore delegato Carlo Fuortes e di Fabio Fazio, conduttore di Che tempo che fa, che traslocherà sul Nove dopo la firma del contratto con Discovery. L’ex premier si è espresso così in una conferenza stampa all’hotel Bernini parlando: “Io da premier non ho mai toccato Gubitosi, non l’ho mai incontrato. Non ho visto neanche Campo dall’Orto se non per dirgli ‘vai’... Quando Campo dall’Orto scelse Carlo Verdelli, quest’ultimo disse ‘ma io non conosco Renzi’. Dall’Orto mi chiamò e me lo disse. Io ho detto che ‘Verdelli lo conosco ma solo perché lo leggo, mi piace come scrive’. E dissi a Campo dall’Orto: ‘Se hai scelto Verdelli e lui dice che non mi conosce, vuol dire che abbiamo vinto’, perché non è vero che tutti abbiamo messo le mani sulla Rai. Io non l’ho mai fatto, non ho mai messo il naso in Rai…».
“Fossi stato la Meloni, io - ha sottolineato il leader di Italia viva - non avrei anticipato il cambio di Fuortes, sarebbe stato un segnale di stile, avrei aspettato la scadenza naturale. Una volta però che lo ha fatto, lo ha fatto in modo legittimo. Non ha senso gridare ora al regime, Fuortes ha deciso di dimettersi”. Quanto all’addio di Fazio, ha spiegato Renzi, “non lo hanno mandato via, la scelta di non rinnovare è di Fuortes. Nessuna espulsione e censura. Non mi parlate di rischio della democrazia se non si rinnova un bel contratto ad un conduttore. Se mi chiedete ‘lei avrebbe tolto Fuortes?’ ‘No!’. Se mi chiedete ‘Lei avrebbe rinnovato Fazio?’ ‘Sì!’. ‘Lei avrebbe fatto il tweet che ha fatto da vicepremier Salvini?’ ‘No!’. Dopodiché Fazio va a prendere un bel contratto per 4 anni in una importante testata. Non è vero niente che si è fatto sempre così con la Rai. Noi abbiamo fatto una legge per dare più poteri all’ad ma poi non abbiamo detto metti questo e fai così il palinsesto, a differenza del governo gialloverde che faceva i palinsesti e Rocco Casalino gli mandava le immagini da palazzo Chigi…”. L’ennesima mano tesa di Renzi al governo di centrodestra che manderà fuori di testa la sinistra di Schlein.