Giorgia Meloni alla sfilata degli Alpini. Poi la visita a Berlusconi: "In rapida ripresa"
Un'ora e mezza circa accanto agli Alpini a Udine, "un momento di forte orgoglio nazionale", e poi il volo per Milano per far visita al San Raffaele al leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, "di ottimo umore e in rapida ripresa". Una domenica mattina a cento all'ora per Giorgia Meloni.
Il presidente del Consiglio è arrivata puntuale poco prima delle 9 nella città friulana per l'inizio della sfilata, momento clou della 94esima Adunata nazionale degli Alpini andata avanti per ore sotto la pioggia. Dopo aver percorso un tratto a piedi in parte insieme al ministro della Difesa, Guido Crosetto, è stata in piedi sul palco d'onore della tribuna autorità in piazza I Maggio per assistere alla parata. Il maltempo non ha fermato l'ondata di penne nere, che hanno invaso pacificamente la città fin da giovedì, tra canti e brindisi anche ieri sino a notte fonda. Circa 80mila gli Alpini, in arrivo da tutto lo Stivale e non solo, impegnati nella parata e oltre 300mila quelli approdati a Udine in questi giorni di festa.
A loro è andato l'omaggio dell'inquilina di Palazzo Chigi, che ha anche indossato un cappello verde con la pinna bianca e ha poi postato la foto sui social. "Qui ci sono persone che vengono non solo da tutta Italia ma da tutto il mondo per ricordare quali siano le loro radici ed è la cosa più preziosa che abbiamo. Oggi è la Festa della mamma ma noi abbiamo sempre un'altra mamma che è la patria. Senza questo legame non c'è niente che possiamo fare. Quindi, venire qui ad assaporare un po' di questo sentimento è una cosa preziosissima", le parole di Meloni affidate ai cronisti prima di partire in direzione Milano.
All'ospedale San Raffaele ha avuto un colloquio di oltre un'ora con il Cavaliere, ricoverato il 5 aprile scorso per un'infezione polmonare insorta in un quadro di leucemia cronica. I due leader hanno parlato degli scenari futuri, delle prossime iniziative del governo e della maggioranza. Secondo la premier, "Berlusconi è di ottimo umore, è in rapida ripresa e, nonostante il ricovero, lavora incessantemente sui principali dossier".
Tornando alla parata di Udine, invece, tiene banco la questione della formazione dei riservisti sollecitata dall'Associazione nazionale Alpini, guidata dal presidente Sebastiano Favero. A detta di Meloni, quello della leva "è un tema che si può affrontare come ipotesi volontaria, alternativa al servizio civile. Quello, secondo me, è l'approccio giusto".
Il presidente del Senato, Ignazio La Russa, anche lui arrivato in città in tarda mattinata per rendere omaggio agli Alpini, ha fatto sapere che un disegno di legge sulla mini naja volontaria di 40 giorni "lo stanno preparando i colleghi senatori e lo presenteranno tra poco". Musica per le orecchie delle penne nere. "La cosa importante che questa nazione ha è la consapevolezza di se stessa, del suo valore, del suo legame con il principio dell'appartenenza e della patria. E se c'è un posto dove questo si respira - ha ricordato ancora Meloni - è qui. Non si poteva mancare. Io ritengo che il tema della comunità nazionale sia una delle cose più importanti su cui bisogna fare leva per risollevare questa nazione".
E non finisce qui. Per Crosetto, cresciuto in una famiglia di penne nere, "è una giornata straordinaria, perché qui si radunano centinaia di migliaia di persone che hanno in comune non soltanto il cappello alpino, ma quello che il cappello rappresenta: la volontà di donarsi agli altri e di servire il Paese, ad esempio nelle calamità naturali". Alpini che, per Luca Ciriani, ministro per i Rapporti con il Parlamento, friulano doc, "uniscono la politica perché i loro valori appartengono a tutti gli italiani perbene". E di Udine come "cuore dell'Italia" ha poi parlato il governatore Massimiliano Fedriga, che ha invitato ad avere "grande rispetto" proprio degli Alpini, di cui non bisogna "sporcare il nome".
Il riferimento è alle polemiche scoppiate l'anno scorso dopo le accuse di presunte molestie a Rimini arrivate anche in tribunale ma poi archiviate. In ogni caso, in piazza della Libertà, nel cuore di una Udine agghindata a festa con bandiere tricolori in ogni angolo, campeggia questo striscione: "Zero tolerance e gli Alpini contro la violenza di genere". Intanto, si pensa già al futuro. Nel 2024 le penne nere si ritroveranno a Vicenza, a non molti chilometri di distanza da qui.