Tutti a Brescia
Brescia, Salvini punge la sinistra: “Pd? Salutiamo chi è collegato armocromaticamente”
Il centrodestra si riunisce a Brescia. Al Gran Teatro Morato si chiude la campagna elettorale del candidato ex assessore regionale Fabio Rolfi: l’obiettivo è strappare la città lombarda al centrosinistra, che con Emilio Del Bono (Pd) la governa da dieci anni. Il leghista Rolfi questa sera ha potuto contare su tutti i leader del centrodestra: il premier Giorgia Meloni, il segretario della Lega e vicepremier Matteo Salvini, il coordinatore nazionale di Forza Italia, Antonio Tajani, e il leader di Noi Moderati, Maurizio Lupi. Oltre mille le persone presenti nella sala del Gran Teatro Morato, gremita di bandiere di tutti i partiti del centrodestra. «Nella sede del Pd salutiamo chi è collegato armocromaticamente, la partita è aperta», la battuta con cui Salvini ha esordito nel suo discorso all’evento.
Il ministro delle Infrastrutture ha poi toccato diversi temi: «Adozioni gay e utero in affitto non fanno parte del paese in cui voglio crescere i miei figli. Berlusconi? Vedere un leone mi riempie il cuore, mi fa orgoglioso di questa comunità, è un grande italiano e un grande amico e uomo. Ci sono le riforme, il nostro obiettivo è arrivare a fine legislatura con un’Italia federale, e i cittadini che eleggeranno direttamente il presidente del Consiglio e la sua maggioranza di governo, e per cinque anni il voto dei cittadini non si tocca. Oggi Landini, non Crozza, è riuscito a dire che la flat tax è contro la Costituzione, ma noi andiamo avanti». Poi Salvini spazza via tutti i retroscena sul rapporto con Meloni: «Ci sono ricostruzioni incredibili sui giornali sui dissapori tra me e Giorgia, ci scambiamo messaggi su questo la mattina con Giorgia, ma noi andremo avanti come treni per 5 anni, non ci ferma nessuno, né a Roma, né in Lombardia».