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Nuovi alloggi per gli studenti, il governo mette in campo 660 milioni

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Fondi sbloccati con un emendamento di Fitto in Cdm. Bernini: «Entro il 2026 avremo 70mila posti in più»

Dario Martini
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Mentre la protesta degli studenti si allarga, con le tende contro il caro affitti montate davanti agli atenei di nove città, il governo stanzia 660 milioni di euro per trovare nuovi alloggi per chi frequenta le università. La risposta dell’esecutivo è contenuta in un emendamento al dl Pubblica amministrazione presentato dal ministro per gli Affari europei e il Pnrr Raffaele Fitto approvato ieri in Consiglio dei ministri. Il provvedimento riguarda le misure di incentivazione al cosiddetto «housing universitario», in poche parole le case per gli studenti.

A tracciare il quadro complessivo è la ministra per l’Università e la Ricerca Anna Maria Bernini, intervenuta al Tg1: «Il governo sta già investendo tantissimo, abbiamo messo 400 milioni in legge di Bilancio e un miliardo è previsto dal Pnrr. In tutto dovremmo avere, da qui al 2026, 70mila posti letto in più. Questo è il nostro investimento da fare presto e bene. Abbiamo chiesto anche al Demanio, alle Regioni e ai Comuni di mettere a disposizione degli studenti gli immobili di smessi». Al tal fine sarà avviato un censimento in tutta Italia. Bernini smorza i toni delle polemiche innescate dalle frase pronunciata mercoledì scorso dal ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, secondo il quale «il problema è serio, ma guarda caso tocca tutte città governate dal centrosinistra».

Per il responsabile di viale Trastevere «nelle città dove ci sono gli accampamenti, dove il problema è particolarmente grave proprio per il caro affitti, non sono state attivate dalle giunte comunali delle politiche a favore dei giovani e degli studenti per offrire loro un panorama abitativo decoroso». Bernini preferisce raccomandare un altro approccio: «Ho detto al ministro Valditara che è assolutamente legittimo che lui esprima una sua opinione, ma per quanto riguarda il dossier che il mio ministero sta gestendo da tempo, è necessario collaborare, non antagonizzare». Intanto, il sindacato studentesco Udu (Unione degli universitari) scrive a Bernini per chiedere la convocazione urgente di un tavolo presso il ministero dell’Università volto a trovare soluzioni alla crisi abitativa. La convocazione dovrebbe arrivare lunedì. Ad anticiparlo è il sindaco di Milano Beppe Sala, che rivela: «Stamattina ho sentito la ministra Bernini. Le ho chiesto di con vocare i sindaci delle principali città» per discutere del problema del caro affitti. «Mi ha detto che lunedì, appena tornerà a Roma, lo farà. L’ho sentita molto collaborativa».

In cantiere non c’è solo l’aumento degli alloggi per gli studenti universitari. Bernini annuncia anche l’incremento dei posti disponibili per le facoltà di Medicina e Chirurgia, che quest’anno passeranno da 14.700 a 19.000. Mentre l’obiettivo da centrare entro il 2030 è garantirne trentamila in più. «Non possiamo aprire in maniera indiscriminata - spiega la ministra a Radio 24 - ma sicuramente la commissione ha elaborato quanti medici saranno necessari. Dovremo continuare a verificare quanti numeri sono necessari e su quali specializzazioni». 

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