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Tav, Salvini preoccupato dalle titubanze della Francia: “No a voltafaccia”
La crisi dei rapporti tra Francia e Italia rischia pure di ripercuotersi sulle opere pubbliche nel nostro Paese. A lanciare l’allarme sulla Tav è Matteo Salvini, vicepremier e ministro delle Infrastrutture: “Al di là degli insulti, delle polemiche e delle provocazioni che registriamo con stupore, siamo preoccupati dalle titubanze francesi a proposito di Tav. Da Parigi ci aspettiamo chiarezza, serietà e rispetto degli accordi. L’Italia è stata ed è di parola, non possiamo accettare voltafaccia su un’opera importante non solo per i due Paesi ma per tutta Europa”.
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La notizia che il governo francese starebbe pensando di rinviare di 10 anni la realizzazione della linea che porterà al nuovo tunnel del Moncenisio, atteso entro il 2032, per via dei costi troppo alti, è stata commentata pure dal vicecapogruppo di Alleanza Verdi Sinistra alla Camera, Marco Grimaldi: “È ora di ammettere che il progetto TAV Torino-Lione, vecchio di 20 anni, non è realizzabile e non sarà realizzato nei prossimi 20. Esorbitanti i costi ma soprattutto obiettivi inconciliabili con la lotta alla crisi climatica e ambientale. La verità è che la decisione francese risale al 2019, quando il Ministero dei trasporti valutò di potenziare le linee esistenti, perfettamente in grado di sopportare i volumi di traffico merci osservati negli ultimi vent’anni. Quello che, semplicemente, da vent’anni diciamo anche noi per l’Italia. La TAV Torino-Lione è come il Ponte sullo Stretto, un’opera ciclopica e anacronistica in un momento in cui gli sforzi e gli investimenti infrastrutturali devono concentrarsi sul rafforzamento delle linee ferroviarie in tutti quei territori drammaticamente carenti, sul ripristino delle tantissime linee cancellate nonostante il bisogno e nella promozione della mobilità sostenibile e intermodale in tutte le città e in tutto il Paese”. Un’altra chiusura secca da parte della sinistra.